A dieci giorni dal terremoto che ha devastato l'Aquila, primi segnali di ripresa. A Poggio Picenze, a pochi chilometri dal capoluogo abruzzese, i bambini tornano sui banchi, nella prima scuola da campo. Tre tende ospitano due classi elementari miste e una materna: una trentina i bambini che si sono presentati accompagnati dai genitori. La scuola "deve aiutare i bambini a superare il trauma del terremoto, che è molto forte" ha detto il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini presente all'inaugurazione. "In questo momento più che insegnare deve svolgere questa funzione aiutando i ragazzi a tornare verso la normalità".
SUI BANCHI DI SCUOLA - Per quanto riguarda gli studenti abruzzesi, la Gelmini ha assicurato che nessuno perderà l'anno scolastico e si faranno sia gli esami di maturità che quelli di terza media si faranno. "Nella riunione operativa svolta ieri all'Aquila abbiamo deciso di seguire la stessa procedura utilizzata per il terremoto del Friuli: con tutta probabilità si tratterà di un colloquio perchè lo svolgimento ordinario dell'esame non sarà possibile". Lunedì inoltre riaprirà la maggior parte delle scuole nei comuni non interessati direttamente dal sisma, mentre nelle aree più colpite, "dove i problemi sono maggiori i tempi saranno più lunghi".
SUI BANCHI DI SCUOLA - Per quanto riguarda gli studenti abruzzesi, la Gelmini ha assicurato che nessuno perderà l'anno scolastico e si faranno sia gli esami di maturità che quelli di terza media si faranno. "Nella riunione operativa svolta ieri all'Aquila abbiamo deciso di seguire la stessa procedura utilizzata per il terremoto del Friuli: con tutta probabilità si tratterà di un colloquio perchè lo svolgimento ordinario dell'esame non sarà possibile". Lunedì inoltre riaprirà la maggior parte delle scuole nei comuni non interessati direttamente dal sisma, mentre nelle aree più colpite, "dove i problemi sono maggiori i tempi saranno più lunghi".
"NESSUNA BARACCOPOLI" - Presente all'apertura della scuola da campo anche il premier Silvio Berlusconi che nei giorni scorsi ha fra l'altro annunciato che la prossima settimana si terrà all'Aquila un Consiglio dei ministri. "Credo si possa essere soddisfatti di come si è reagito a questa emergenza - ha detto il presidente del Consiglio - ora dobbiamo tornare al più presto alla vita normale". Il traguardo indicato dal Cavaliere è quello di arrivare "a fine estate con una situazione tornata alla normalità. Il governo non farà baraccopoli nè tendopoli a lunga permanenza. Entro la fine dell'estate la maggior parte delle persone colpite dal terremoto saranno sistemate nelle case. E chi vorrà procedere in modo autonomo ad avviare la ricostruzione della propria abitazione "avrà il sostegno dello Stato".
TASK FORCE ANTI-MAFIA - Quanto alla ricostruzione, un gruppo di lavoro composto da magistrati, in seno alla Procura nazionale antimafia, aiuterà la Procura dell'Aquila "a evitare i rischi di infiltrazioni mafiose" negli appalti legati. Lo ha annunciato il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, che ha invitato a tenere alta la guardia anche se "non ci sono ancora le condizioni per un possibile allarme, anche perchè la ricostruzione deve ancora iniziare. Tuttavia bisogna fare tesoro delle «esperienze passate", come il caso dell'Irpinia.
FRATTINI: ITALIA NON CHIUDE AD AIUTI STRANIERI - E sempre in tema di ricostruzione il ministro degli Esteri Franco Frattini ha spiegato in un'intervista che l'Italia "non ha affatto detto di no" alle offerte di aiuto internazionale: "Il meccanismo di finanziamento europeo potrà portare tra i 300 e i 400 milioni di euro vista l'entità immane di questo disastro". Quanto ai Paesi che hanno offerto un proprio aiuto, Frattini ha ribadito la linea già espressa da Berlusconi: "Abbiamo bisogno di un aiuto dopo questa prima fase di emergenza su progetti specifici."Il governo ha dunque risposto positivamente alle offerte dei Paesi "come gli Stati Uniti d'America o la Germania" pronti ad aiutare a ricostruire beni storici e artistici danneggiati. Il ministro ha infine sottolineato l'apprezzamento espresso da tutti i suoi colleghi stranieri per la Protezione Civile italiana che "ha fatto quello che forse nessun altro paese al mondo avrebbe saputo fare".
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