sabato 12 dicembre 2009

Il dibattito sulla pillola Ru486


Il Senato dà il via libera, ma solo con ricovero ospedaliero

Contrasti e incertezze sulla divulgazione e somministrazione della Ru486, ovvero la pillola abortiva. Nonostante l’Aifa avesse già indicato le modalità del suo utilizzo e ne avesse determinato la compatibilità con la legge 194 (che stabilisce i modi e i tempi dell’aborto chirurgico) i nostri ministri hanno ancora una volta indetto una tavola rotonda per accertarsi che il tutto si svolga nella conformità legislativa.
Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali nel suo parere ha dato il via libera alla somministrazione, ma solo con ricovero ospedaliero: “Ritengo necessaria una specifica sorveglianza da parte del personale sanitario cui è demandata la corretta informazione sul trattamento – ha detto il ministro – sui farmaci da associare, sulle metodiche alternative disponibili e sui possibili rischi del metodo, in particolare relativi alla eventuale richiesta di dimissioni anticipate della paziente”.


lunedì 23 novembre 2009

Il fronte del testamento biologico


Il Pdl verso un compromesso, prevale la tesi della decisione ” caso per caso”.
16 dicembre 2006: il tribunale di Roma respinge la richiesta dei legali di Piergiorgio Welby di porre fine all’accanimento terapeutico dichiarandola «inammissibile» a causa del vuoto legislativo su questa materia.
20 dicembre 2006 ore 23: lo stesso Welby congedandosi dai suoi familiari ed amici riuniti al suo capezzale e ascoltando Bob Dylan ha chiesto di essere sedato e che gli fosse staccato il respiratore. Alle 23 e 45 è spirato. Per questo suo atto il Vicariato di Roma non ha concesso a Welby la funzione secondo il rito religioso. Il Cardinale Camillo Ruini ha dichiarato di aver preso personalmente questa decisione in quanto per la Chiesa «il suicidio è intrinsecamente negativo».
18 gennaio 1992: alle quattro del mattino l’auto di una giovane si schianta contro un muro nei pressi di Lecco. Si trattava di Eluana Englaro (...continua)

sabato 21 novembre 2009

Il caso Cosentino




Accusa di concorso esterno in associazione camorristica con richiesta di custodia cautelare in carcere. Al centro delle indagini antimafia il coordinatore del Pdl in Campania Cosentino.
Un’inchiesta basata sulle confessioni e dichiarazioni di sei collaboratori di giustizia, in primis quelle di Gaetano Vassallo, un imprenditore legato alla cosca di Francesco Bidognetti. L’imprenditore ha raccontato ai magistrati che l’hanno sentito già nel 2008 di un incontro tra il sottosegretario Sergio Orsi e lo stesso Cosentino. Incontro cui lui stesso sarebbe stato presente.
Dichiarazioni contenute in 293 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Raffaele Picchirillo che ha chiesto il via libera al Parlamento per arrestare il sottosegretario all’Economia, coordinatore regionale del Pdl ed ex candidato alla presidenza della Regione Campania. (... continua)

lunedì 12 ottobre 2009

Federalismo fiscale: trema il sud


Gli economisti: “Se sarà attuata la legge il meridione rimarrà senza risorse“. Silenzio e astensioni hanno accompagnato l’approvazione della legge n.42 del 5 maggio 2009 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 6 maggio 2009 ed entrata in vigore il 21 dello stesso mese. Tema: il “federalismo fiscale”. Una legge delega che ha stabilito solo principi e criteri direttivi e che entrerà a regime nel 2016, fra sette anni. Un manifesto che deve essere riempito di così tante cose da apparire, oggi come oggi, solo una scommessa, e perciò inconsistente. Una scommessa, però, che già fa paura.


sabato 26 settembre 2009

Quanta acqua c'è sulla luna?

"Sia ben chiaro, persino il più arido dei nostri deserti contiene più acqua di quanta ne abbiamo trovata sulla Luna, ma è proprio il fatto che siamo certi di averla trovata a rendere eccezionale la nostra scoperta".

L'idea stessa che potesse esserci acqua in forma ghiacciata sul nostro satellite naturale, ha proseguito il direttore della Planetary Science Division della Nasa Jim Green, per gli specialisti della Luna "è stata una sorta di caccia al sacro Graal, iniziata il giorno stesso in cui i primi campioni vennero riportati a Terra dalla missione Apollo".

In equilibrio incerto tra prudenza ed entusiasmo la conferenza stampa che per più di un'ora ha raccolto a Pasadena, in California, alcuni dei maggiori esperti dei programmi Nasa per lo studio della Luna ha confermato che l'agenzia spaziale americana ha trovato molecole d'acqua e idrossile sulla Luna. E questo è un fatto storico.

Indagine incrociata La scoperta viene attribuita ai dati raccolti da M3 (Moon Mineralogy Mapper), lo spettrografo che analizza la composizione geologica del satellite, inviato dalla Nasa a bordo della navicella indiana Chandrayaan-1, ma come spesso accade si rafforza solamente attraverso l'integrazione di indiagini e studi differenti. La professoressa Carle Pieters della Brown University, che in qualità di capo della ricerca ha avuto diritto al primo accesso ai dati mandati dallo strumento al centro spaziale indiano di Bangalore, ha ricordato lo stupore provocato dai primi invii: "semplicemente non credevamo ai nostri occhi.

I dati erano chiari, espliciti e la presenza di molecole d'acqua e idrossili diffusa sull'intera superficie della Luna". Ci sono volute molte settimane di lavoro e l'incrocio dei dati con quelli raccolti dalle sonde esplorative Deep Impact e Cassini per arrivare alla pubblicazione. "Ora che siamo certi che l'acqua ci sia – ha spiegato la Pieters – dobbiamo chiederci come ci è arrivata. Vento solare, evaporazione interna, impatto di una cometa, tutto è possibile, nulla va escluso anche a costo di mettere in discussione le nostre conoscenza della fisica".

Quanta acqua c'è? Grande prudenza anche sulla quantità complessiva dell'acqua presente, un tema critico per le implicazioni sull'impiego della Luna come miniera a cielo aperto o come base per l'esplorazione degli altri pianeti del sistema solare. Jim Green per rispondere alla domanda ha mostrato una bottiglietta di plastica d'acqua da mezzo litro e dopo averne versato più di metà del contenuto ha spiegato che quello che rimaneva era forse la quantità d'acqua che sarebbe possibile raccogliere in una tonnellata di terriccio lunare.
Poi una postilla: "le molecole d'acqua di cui parliamo sono presenti solamente sullo strato superificiale del satellite" e non sappiamo se sono presenti anche negli strati inferiori. Come dire, la tonnellata di materiale da spremere andrebbe praticamente pettinata dalla superficie e non semplicemente scavata.

La Pieters si è poi spinta a ipotizzare la presenza di mille molecole d'acqua per milione di parti, ma ha detto che l'indagine delle zone polari potrebbe anche regalare dei "giacimenti" di maggiore consistenza. Proiettili contro la Luna L'indagine sulla presenza dell'acqua sulla Luna prosegue intanto a ritmo serrato.

Il 9 ottobre prossimo la navicella esplorativa americana LCROSS scaglierà contro il nostro satellite naturale due proiettili balistici. Lo scopo è quello di sollevare letteralmente un polverone e analizzarne la composizione con tutti gli strumenti tarati per individuare la presenza di ghiaccio d'acqua. Il bersaglio di questa insolita operazione è stato individuato nel cratere di Cabeus A, non lontano dal polo sud lunare.

La speranza è che il punto di impatto possa un giorno diventare la miniera di idrogeno e ossigeno capace di alimentare la prima colonia umana sul nostra satellite.

venerdì 25 settembre 2009

Arriva il primo cellulare da polso!



La tecnologia non si accontenta più di essere a portata di mano. Ora punta a diventare un oggetto di stile da essere non più solo usato ma anche indossato. La prima a cogliere questa sfida è stata la coreana Lg che ha accorciato le distanze ed è pronta a lanciare sul mercato il suo nuovo Watch Phone, il primo telefono 3G da polso. Fuori display in vetro temperato, polsino in pelle, corpo in metallo, soli 13,9 mm di spessore e 77g di peso, dentro telefono in piena regola, con specifiche tecniche all'avanguardia, contenute in uno spazio estremamente ridotto. Il nuovo LG Watch Phone integra infatti tutte le caratteristiche che oggi ci si aspetta da un qualsiasi cellulare: funzione di lettore MP3, con 80 MB di memoria interna, 100 ore di stand-by e piena compatibilità Bluetooth stereo. Ma non solo. Il nuovo Watch Phone di LG ha un display a colori da 1,43" completamente touch e un'interfaccia intuitiva. Dotato di connettività HSDPA a 7,2 Mbps può trasferire velocemente i dati ed è predisposto per effettuare videochiamate e conversare in vivavoce o con l'auricolare Bluetooth in dotazione. Per garantire poi l'utilizzo del dispositivo senza l'ausilio delle dita, il Watch Phone supporta inoltre sia il riconoscimento vocale dei comandi, sia la funzionalità Text to Speech che permette di ascoltare i messaggi di testo ricevuti senza doverli scorrere manualmente. Se si tratta di un telefono- gioiello anche il prezzo non sarà da meno. Il nuovo LG Watch Phone GD910, sul mercato già da inizio ottobre, costerà come un vero orologio di lusso: 999 euro, mille euro in buona sostanza. Decisamente tanti.

mercoledì 16 settembre 2009

H1N1: il vaccino italiano è pericoloso?


Tre informazioni molto importanti, a mio avviso, sulla vaccinazione per l'influenza A H1N1:

Finite le sperimentazioni sul vaccino negli USa. Ne basterà una sola dose e il vaccino non conterrà il famigerato adiuvante MF59 detto anche squalene, dagli effetti collaterali.

Al via le vaccinazioni anche in Italia. Il vaccino conterrà per i nostri cittadini l'adiuvante MF59: prodotto dalla Novartis nel suo stabilimento di Siena. Come mai vista la pericolosità del componente in Italia si procederà comunque alla vaccinazione con la formulazione addizionate di squalene? L'interesse e la salute delle persone non dovrebbe essere messa davanti a tutto in questi casi mettendo a disposizione del mondo intero la migliore formulazione per il vaccino? Cosa fa lo squalene agli esseri umani? Il nostro sistema immunitario riconosce lo squalene come una molecola di olio innata nel corpo. Si trova in tutto il sistema nervoso e nel cervello. Infatti si può consumare squalene in olio e antiossidanti. La differenza tra "suqalene buono" e "suqlane cattivo" è la via attraverso la quale entra nel corpo. L’iniezione è una via di ingresso anormale che incita il sistema immunitario ad attaccare tutto lo squalene nel corpo, non solo quello contenuto nel coadiuvante.Il sistema immunitario quindi tenterà di distruggere la molecola ovunque la trovi, inclusi I luoghi dove è naturalmente e dove è vitale per la salute del sistema nervoso. Meritiamo una spiegazione e una immediata revisione della campagna di vaccinazione italiana!!http://anemar.blogspot.com/2009/09/vaccini-ah1n1-alcune-informazioni.html

sabato 12 settembre 2009

Dubbi e incertezze: il nuovo anno scolastico è pronto a partire

Continuano i preparativi per l'apertura del nuovo anno scolastico ormai alle porte, che riserverà tante sorprese ma anche un numero sconsiderato di problemi da risolvere in tempi record.

Il nuovo decreto Gelmini in vigore a tutti gli effetti a partire da quest'anno ha suscitato, sta suscitando ancora ire e polemiche in ogni angolo d'Italia.

Si parte dall'insegnante unico che avrebbe dovuto coinvolgere soltanto i "nuovi arrivi" delle elementari ma che a causa dei tagli al personale docente ha costretto molti istituti scolastici della penisola ad adottare il nuovo sistema anche nelle altri classi. La confusione e i dubbi divagano non solo all'interno delle strutture educative del nostro Paese ma anche tra le famiglie e gli studenti che sentono tanto parlare di riforme ma ancora non hanno le idee ben chiare di quanto li aspetterà al suono della campanella.

Riduzione delle ore per le cattedre di lettere, riduzione delle ore di tecnica alle medie. Tagli questi destinati a colpire in modo trasversale anche le lezioni d'informatica e le attività didattiche alternative all'insegnamento della religione cattolica.
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Alla prima falla nel sistema il ministero dell'istruzione ha cercato di ottemperare con l'introduzione negli istituti d'istruzione secondaria di primo grado di lavagne interattive dotate di casse acustiche e un pc portatile per avvicinare ancora di più i nati digitali al mondo informatico. Lavagne disponibili però in versione limitata e quindi non a disposizione di tutti.


Alla seconda falla invece i presidi di tutti gli istituti stanno cercando di trovare soluzioni alternative come ad esempio concordare con le famiglie l'entrata posticipata o l'uscita anticipata da scuola qualora l'insegnamento della religione cattolica ricadesse in prima o ultim'ora. Ma se la fortuna non dovesse assisterli altri presidi stanno valutando di smistare gli studenti che non si avvalgono dell'insegnamento in altre classi dove il docente di turno continuerà a svolgere regolarmente lezione, mentre i malcapitati dovranno investire il tempo a loro disposizione in altre attività senza però disturbare il regolare svolgimento dell'attività didattica.
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A rischio anche le tanto amate e sospirate "gite scolastiche" a causa dell'eliminazione prevista dal decreto in vigore della compresenza. Il rapporto insegnante alunni è infatti di uno a quindici: rapporto che rende impossibile le gite al di fuori del perimetro scolastico per la classi con numero di studenti maggiore.

E quest'anno non mancheranno casi di aule sovraffollate in quanto la direttiva dell'organico del personale per l'anno 2009/2010 stabilisce che un'aula può ospitare da un minimo di 15 studenti ad un massimo di 30. Decreto in netto contrasto con le norme antincendio e igienico-sanitarie che stabiliscono che un'aula può ospitare un massimo di 26 persone (docente incluso).

Intanto c'è chi continua a manifestare contro il bonismo" o meglio l'"elemosina" concessa dal ministro dell'istruzione a tutti quei precari che a partire da quest'anno non potranno esercitare la loro professione.

Ricco d'incertezze e di dubbi a cui va ad aggiungersi l'allarmismo generato dal divagare dell'influenza suina la campanella suonerà regolarmente il 15 settembre alle 8 in molti istituti del nostro Bel Paese.

mercoledì 5 agosto 2009

L'estate dei divieti

da http://www.adnkronos.com/IGN/
L'estate 2009 sarà dunque ricordata come 'l'estate dei divieti' e delle sanzioni. Dopo l'approvazione del cosiddetto 'pacchetto Maroni' (il decreto legge n. 92/2008 che ha allargato i poteri del sindaco in materia di sicurezza) il primo cittadino ha praticamente carta bianca in tema di buone abitudini, norme di civile convivenza e decoro urbano. E si sono così moltiplicate le ordinanze per prevenire comportamenti a rischio.
A Capri e Positano un pic nic in riva al mare potrebbe costare dai 25 ai 500 euro, rischioso anche il passeggiare con gli zoccoli in centro. AEraclea, in provincia di Venezia, non si possono costruire castelli di sabbia, né scavare buche e raccogliere conchiglie. Niente più bagno di notte a Maiori (Salerno) mentre vige lo stop alla musica a mezzanotte a Marina di Camerota, Milano Marittima e Cervia.
Se siete in Liguria, ricordate che a Sanremo non si può girare a petto nudo per le strade cittadine né bagnarsi nelle fontane o sedersi sul bordo delle fioriere, a meno che non abbiano meno di 12 anni o più di 60. E ancora, in provincia di Savona, un bis di divieti: è vietato mangiare nelle aree comunali di Alassio e sdraiarsi nelle aiuole ad Albisola Marina. Mette in campo una 'doppietta' anche Sorrento, dove gli artisti di strada non possono sostare nello stesso punto più di 15 minuti e i ristoratori non possono avvicinare i turisti per invitarli a sedersi con ''forma petulante e molesta''.
A Voghera non ci si può sedere sulle panchine dopo le 23 in più di 3 persone mentre, sempre in tema di panchine, a Viareggio non ci si possono poggiare i piedi sopra. Restando in ambito cittadino, se nell'ultimo weekend è scattato il divieto di vendere alcolici ai minori di 16 anni a Milano , a Roma non si può mangiare davanti alla Fontana di Trevi, così come a Venezia non lo si può fare seduti sui gradini dei monumenti. Mentre a Forte dei Marmi il sindaco ha imposto il divieto di usare il tagliaerba nei weekend e nelle ore pomeridiane.

sabato 1 agosto 2009

Vacanze "pazze"


Le vacanze per molti italiani sono appena iniziate e i disagi iniziano già a farsi sentire. Traffico in tilt sulle autostrade. Manager alitalia che si travestono da comuni dipendenti dell'aeroporto di Roma Fiumicino per aiutare i viaggiatori a recuperare in tempi "brevi" il proprio bagaglio a mano. Code esagerate al porto di Olbia dove centinai di auto hanno intasato gli ingressi e le uscite delle navi impedendo il regolare imbarco delle vetture, e per questo motivo rimaste a terra.

Ma non è tutto. Ad avere la peggio forse lei, 33 anni, che per il suo viaggio estivo ha scelto un volo andata e ritorno con partenza da Malpensa e scalo a Roma. Giunta a Brindisi, però, la sfortunata viaggiatrice ha aspettato invano l'arrivo del suo bagaglio, che le è stato recapitato dopo cinque giorni. Un pretesto come un altro per donare un nuovo look al suo armadio.
Ma la sua disavventura non è finita così. La vicenda si è ripetuta anche al rientro. Disperata la donna dichiara: "Non sapevo se piangere o ridere". E come biasimarla.

E se tutto ciò non bastasse anche il meteo non promette bene agli amanti delle vacanze estive. E' in arrivo un'ondata di maltempo sulle regioni settentrionali: una perturbazione che porterà nelle prossime ore condizioni di forte instabilità. I settori interessati saranno principalmente quelli alpini e prealpini. Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un'allerta meteo che prevede dalle prime ore di domani temporali anche di forte intensità, prima sulle regioni nord occidentali e successivamente su quelle orientali, coronate da forti raffiche di vento, fulmini e grandinate.
Ma nonostante ciò domani da Roma a Perugia, ci sarà l'allerta in 5 città per le ondate di caldo. le temperature potrebbero sfiorare i 40°. La Protezione civile classifica nel livello 3, che sarebbe il più alto della scala, anche Rieti, Civitavecchia e Messina. Altre sei città vengono classificate nel livello di allerta 2. Tra queste rientrano Milano, Campobasso, Brescia, Bologna, Bari e Ancona. A questo livello potrebbero rientrare temperature elevate e condizioni metereologiche che possono avere effetti negativi sulla salute.

lunedì 6 luglio 2009

Europarlamento: Mario Mauro rinuncia alla presidenza

L’esponente del Pdl Mario Mauro ha annunciato il ritiro della propria candidatura alla presidenza del Parlamento europeo «d’intesa con i vertici del mio partito e del gruppo Ppe». Nel comunicato si spiega di aver voluto evitare «un’inutile e disdicevole spaccatura» nel voto del gruppo fissato per domani. Mauro chiarisce che una spaccatura all’interno del gruppo «avrebbe come conseguenza per la famiglia politica dei Popolari quella di arrivare divisi alla fase costitutiva della legislatura e cioè quella in cui bisogna indicare con chiarezza gli obiettivi politici nell’interesse dei cittadini europei».Mauro ringrazia «di cuore» il governo italiano «per il suo prodigarsi e soprattutto i tanti che hanno sostenuto questo tentativo» che l’europarlamentare spiega di aver sentito di rappresentare «al di là del colore politico». Con la sua decisione odierna l’europarlamentare del Pdl lascia dunque il passo al collega polacco Jerzy Buzek. Mauro sottolinea come la sua rinuncia sia anche un modo «per contribuire responsabilmente al ruolo che i Popolari europei devono avere perché la politica e il progetto europeo, in particolare vengano percepiti come tensione al bene comune e amore al destino dei nostri popoli». Mauro ha anche rivolto un invito a sostenere la rielezione del presidente della Commissione europea Barroso.

Corea del Nord: ancora lancio missili a corto raggio

A distanza di poche settimane dal suo ultimo "azzardo missilistico", alle 17.20 ora locale (le 11:20 in Italia) ed alle 18:00 ora locale (le 12:00 in Italia), Pyongyang ha lanciato nuovamente, ad una preoccupata comunità internazionale, la sua sempre più allarmante sfida.Secondo quanto affermato dal portavoce del Ministro della Difesa sudcoreano Won Tae-Jae, così come riportato dall'agenzia stampa ufficiale Sud Coreana Yonhap, infatti, due missili, presumibilmente a corto raggio, sarebbero stati lanciati dalla base militare di Sinsang-ni situata in prossimità della città di Wonsan.
Inoltre fonti dell'intelligence sudcoreana e statunitense riportano che è possibile che Pyongyang effettui ulteriori test di missili Scud (corto raggio) e Rodong (medio raggio) nel corso delle prossime ore.Indiscrezioni citate dal quotidiano sudcoreano Joong Ang ritengono addirittura possibile che i test possano essere effettuati il 4 Luglio, giorno particolare e pieno di valenza storica e simbolica per gli Stati Uniti che in tale data celebrano la loro indipendenza dalla corona britannica.Tale tesi parrebbe peraltro avvalorata dal divieto di navigazione, imposto dalle autorità nord coreane, del tratto di mare antistante la costa orientale del paese.
Ricordando che nello scorso mese di giugno, in risposta all'inasprimento delle sanzioni economica imposte dall'ONU, ed alla risoluzione ONU 1874 (presa d'urgenza contro la Corea del Nord in conseguenza dei test missilistici effettuati da Pyongyang il 25 maggio scorso con la quale si proibisce alla Corea del Nord di trasportare all'esterno dei propri confini tanto armi convenzionali quanto componenti per armi nucleari), Kim Yong-Il aveva annunciato di voler destinare al programma militare nucleare tutto il plutonio ottenuto dalle barre di uranio esausto, si capisce quanto questa nuova sfida allarmi la già preoccupata comunità internazionale.
Inoltre, per comprendere a fondo il quadro di una situazione sull'orlo del tracollo nonché la ragione che muove le azioni di Kim Yong-Il, è doveroso segnalare che, nonostante la stampa occidentale non abbia gettato la dovuta luce su un fatto tanto particolare e significativo, da qualche settimana è in corso nel mar di Corea un singolare inseguimento che vede il cacciatorpediniere statunitense "Uss John Mc Cain" sulla scia del mercantile nordcoreano "Kang Nam" diretto a Myanmar, in Birmania, e nelle cui stive si sospetta ci sia materiale radioattivo oppure armi, in entrambi i casi un carico che, secondo la detta risoluzione, non avrebbe dovuto lasciare le coste della Corea del Nord.
La Kang Nam non ha fin ora dato segni di volersi volontariamente arrestare per aprire le proprie stive agli ispettori americani e la John Mc Cain non si trova, chiaramente, nella posizione di aprire il fuoco sul mercantile; dunque l'unica speranza della comunità internazionale per intercettare la Kang Nam è che questa accosti al porto di Singapore per rifornirsi di carburante.Se la Kang Nam attraccasse in porto a Singapore, sarebbe possibile, per le autorità locali, procedere ad un controllo delle stive e prendere eventualmente misure diplomaticamente più opportune rispetto a quelle che avrebbero potuto prendere i cannoni della Mc Cain.
Alla luce di quanto appena detto, dunque, il lancio missilistico del 2 luglio potrebbe essere letto come un monito dal messaggio chiaro tra le cui righe si legge che Pyongyang non scherzava affatto quando minacciava che ogni atto ostile sarebbe stato contrastato da una risposta militare decisa ed immediata.
Per ora il raggiungimento degli equilibri geopolitici di questa affascinante e facinorosa porzione del Sud Est Asiatico risulta, proprio come la Kang Nam ed il suo misterioso carico, ancora in alto mare.

Cina, scontri tra polizia e minoranza musulmana


URUMQI (CINA) - È pesantissimo il bilancio delle proteste scatenate dalla minoranza etnica uigura musulmana nello Xinjiang, in Cina occidentale. Secondo una nota dell'agenzia ufficiale cinese Xinhua, negli scontri sono morte almeno 140 persone, mentre altre 816 sono rimaste ferite.

LA VERSIONE DEL REGIME - Secondo quanto hanno dichiarato fonti ufficiali cinesi a Urumqi centinaia di persone hanno «attaccato dei passanti» e dato fuoco alle auto. I manifestanti hanno anche bloccato la circolazione ad alcuni incroci della città, prima dell’intervento della polizia. Secondo fonti non governative invece le proteste, alle quali hanno partecipato tra le 1.000 e le 3.000 persone, sono cominciate nel pomeriggio di domenica proprio a Urumqi, capitale della regione autonoma dello Xinjiang. La rivolta era iniziata in maniera pacifica, con una marcia di circa 300 giovani uighuri, che manifestavano per la morte di due membri dell'etnia in una fabbrica di giocattoli a Canton, nel sud della Cina, dopo che erano stati accusati di aver violentato una giovane. Ma sono intervenute le forze di sicurezza e a quel punto sono iniziate i violenti scontri.

LA STORIA - Lo Xinjiang è una spina nel fianco del gigante asiatico. La provincia, nel nord-ovest del Paese, è a maggioranza musulmana. Il governo centrale di Pechino controlla lo Xinjiang con il pugno di ferro per tenere a bada una ribellione sommersa attribuita alla minoranza musulmana degli uiguri. Ai confini con l’Asia centrale, lo Xinjiang conta circa 8,3 milioni di uiguri, che lamentano la repressione politica e religiosa condotta dalla Cina dietro il paravento della lotta al terrorismo.

Honduras, fallito il rientro di Manuel Zelaya

Tentativo fallito di rientro in patria per Manuel Zelaya, al termine di una giornata drammatica: il presidente deposto dell’Honduras ha qualche ora fa cercato di tornare nel suo paese, ma è solo riuscito a sorvolare per qualche minuto la pista d’atterraggio dell’aeroporto di Tegucigalpa, bloccata dai militari per ordine del governo de facto presieduto da Roberto Micheletti. Ad attendere il rientro di Zelaya, una settimana esatta dopo il golpe, c’erano i suoi simpatizzanti (secondo alcune fonti, circa 30 mila) che fin dal mattino si erano recati all’aeroporto ’Toncontin’ di Tegucigalpa. Dopo ore di tensione, le forze della sicurezza (polizia ed esercito) hanno caricato, provocando almeno due morti, tra i quali una adolescente di 16 anni, mentre molti sono stati i feriti. Dopo il tentativo andato a vuoto a Tegucigalpa, l’aereo messo a disposizione dal Venezuela, con il quale Zelaya era partito quattro ore prima da Washington, è poi atterrato a Managua, da dove il presidente intendeva trasferirsi a San Salvador, per incontrare alcuni colleghi latinoamericani e il segretario generale dell’Organizzazione degli stati americani (Osa), Josè Miguel Insulza, che da giorni sta cercando di portare avanti una mediazione. All’aeroporto, tenuti a distanza dalle forze di sicurezza, i simpatizzanti pro-Zelaya hanno per ore urlato slogan contro «i militari del colpo di Stato», chiedendo il «rientro del presidente», mentre ogni tanto scrutavano il cielo in attesa dell’aereo con Zelaya. Gli incidenti sono esplosi nel pomeriggio, quando la polizia ha risposto al tentativo di alcuni manifestanti di raggiungere la pista di atterraggio, blindata ormai da ore dai soldati. C’è quindi stato il lancio di gas lacrimogeni e spari: due morti e due feriti. Al termine degli scontri, durati una decina di minuti, è tornata una relativa calma e, dopo circa un’ora, nel cielo sopra l’aeroporto si è sentito il sorvolo di un jet, subito salutato dai manifestanti anti-golpisti. A confermare che era in effetti l’aereo del presidente è stato lo stesso Zelaya che, tramite l’emittente Telesur, ribadiva di voler atterrare nello scalo. Zelaya ha però poco dopo fatto sapere di dover desistere per consiglio dei piloti, visto che - ha spiegato - era impossibile scendere a causa del dispiegamento dei militari e di alcuni camion collocati sulla pista d’atterraggio. «Rischiavamo un incidente con l’aereo», ha precisato, sottolineando - con il pensiero rivolto ai suoi sostenitori - che «se avessi un paracadute, sarei pronto a lanciarmi». Qualche ora prima, Micheletti aveva ribadito che non avrebbe permesso l’ingresso di Zelaya, durante una conferenza stampa nella quale ha d’altro lato denunciato «la mobilitazione alla frontiera di piccoli gruppi di truppe nicaraguensi»: accusa subito smentita da Managua da parte del presidente sandinista, Daniel Ortega. Sul fronte diplomatico, dopo la missione ieri a Tegucigalpa di Insulza, nelle ultime ore c’è da registrare una mossa da parte del governo de facto proprio in direzione di tale organismo: la vice-ministro degli Esteri di Micheletti, Martha Alvarado, ha proposto all’organismo «di avviare un dialogo in buona fede tra una delegazione dell’Honduras... e una dei rappresentanti degli Stati membri dell’Osa». Oltre all’aereo messo a disposizione da Caracas per il volo di Zelaya, Insulza, e i presidenti latinoamericani più vicini al presidente deposto (l’argentina Cristina Fernandez Kirchner, il paraguaiano Fernando Lugo e l’ecuadoriano Rafael Correa) erano a loro volta partiti in un altro aereo, sempre da Washington, per El Salvador. L’obiettivo era quello di poter incontrare il presidente deposto per fare il punto sull’ "operazione rientro", poi fallita, e sui prossimi tentativi dello stesso presidente per rientrare in patria: forse «domani o dopodomani, mercoledì o giovedì», ha tenuto a precisare Zelaya.

martedì 30 giugno 2009

LIVE MUSIC FESTIVAL


Per chi ama le novità, per chi ama la buona musica, per chi vuole esplorare nuovi orizzonti ... allora non potete perdervi gli SFD in concerto al malibù beach di ladispoli.....

martedì 23 giugno 2009

Airbus, individuate le scatole nere




Un segnale, molto debole, inviato dalle scatole nere dell'Airbus dell'Air France precipitato il primo giugno al largo del Brasile, è stato captato dai battelli della Marina francese impegnati nelle ricerche. Lo scrivono i siti internet di Le Monde e Le Figaro. Il batiscafo Nautile della società Ifremer si era immerso lunedì per cercare di raggiungere le scatole nere, su un fondale molto accidentato che arriva a 5mila metri di profondità.
L'Air France non ha ancora confermato la notizia. Le speranze di poter recuperare le scatole nere sono affidate tutte ai mezzi dell'Ifremer, l'istituto francese per l'esplorazione del mare. Il debole segnale è stato captato dal mini-sottomarino Nautile durante un'ispezione sul fondo dell'oceano. Il segnale può essere captato nel raggio di due chilometri. Fra i battelli francesi inviati per le ricerche ci sono un sottomarino nucleare con sofisticati sonar e una nave oceanografica attrezzata con batiscafi. Proprio dai registratori di volo potrebbero essere estratte preziose informazioni sulla dinamica del disastro aereo, ma per gli esperti si tratta di una vera e propria corsa contro il tempo. Le scatole nere, infatti, dispongono ancora di solo otto giorni di vita, prima di spegnersi. Il fondale marino del tratto di mare interessato dalla ricerche, inoltre, è molto agitato e recuperare i registratori di volo sarà un'impresa molto difficile.

Referendum, la legge non si cambia




Maroni: ma servono nuove regole per le consultazioni popolari
ANTONELLA RAMPINO


ROMA«Cronaca di una morte annunciata», dice il presidente della Camera Gianfranco Fini, commentando l’esito del referendum. Il quorum, indispensabile per un quesito abrogativo, non è stato raggiunto, come in molti speravano o temevano e come accade da 14 anni. Mai l’affluenza è stata così bassa. Per le tre schede da mettere nell’urna è andata ai seggi una media di poco superiore al 23 per cento di italiani. E poco consola i referendari Mario Segni e Giovanni Guzzetta che, poi, di quella quota insufficiente di italiani oltre l’80 per cento si sia orientata per il «sì».
E poiché si trattava di modificare l’assegnazione del premio di maggioranza, alle liste e non alle coalizioni, il più entusiasta dell’esito è Pier Ferdinando Casini, «gli italiani hanno detto un secco no al bipartitismo». Naturalmente, difficile che da un esito referendario a così bassa partecipazione si possa trarre come conseguenza una valutazione dei cittadini sull’attuale legge elettorale, anche se qua e là, trasversalmente nei partiti, c’è chi solleva il problema. Per ora, tutti sono all’attacco dell’istituto referendario. Bisogna modificarlo, dicono in coro i rappresentanti delle forze politiche. A cominciare dal leghista Roberto Maroni, che è il responsabile del Viminale e che vorrebbe «mandare il conto» a Segni e Guzzetta per quest’ultima consultazione, minacciando pure querela.
E’ un istituto «importante per la democrazia» il referendum, dice Maroni, «ma va modificato, perché poi il conto lo pagano i cittadini». Non una parola in più sul come e quando, anche perché questo per la Lega è il momento dell’esultanza, «siamo capaci di vincere, la gente è con noi» fa notare Bossi, e «Bossi è stato il primo a dire che non si sarebbe raggiunto il quorum», fa eco Roberto Castelli.
Qualcosa in più si capisce in campo avverso, «bisogna aumentare il numero delle firme necessarie a presentare un referendum ed eliminare il quorum, che è uno strumento per annullare il voto popolare», chiede dal Pd Massimo D’Alema, rinverdendo una proposta che fu avanzata anni fa, ai tempi in cui si discuteva la riforma costituzionale del centrodestra, da Giuliano Amato. Non è il solo a pensarla così, nel Pd, anche oggi. E la Lega fiuta l’interesse dell’opposizione, anche nell’intenzione di metter mano al all’attuale legge elettorale, tanto che Calderoli fa subito sapere «e adesso, prima le riforme costituzionali e poi la legge elettorale». Fosse così, di certo si rivedrebbe prima l’istituto referendario.
Solo il presidente della Camera legge nel risultato referendario un significato politico assai legato al momento politico attuale: «Sbaglieremmo se dicessimo che oggi non è accaduto nulla, che era tutto prevedibile», spiega Gianfranco Fini. Anzi, la scarsa partecipazione al referendum «rappresenta un campanello d’allarme, un segnale che gli italiani stanno lanciando alle classi dirigenti e che noi dobbiamo cogliere, per mettere in campo le contromisure necessarie per riappassionare gli italiani alla politica ». Di fronte alla dichiarazione, il coordinatore del Pdl Denis Verdini alza le spalle: è solo che «la materia della legge elettorale alla gente interessa poco».

Abruzzo: nuova scossa




L'evento di ieri sera, con epicentro Tizzoli, Barete e L’Aquila, ma a 14 chilometri di profondità (molto meno superficiale dunque della catastrofe del 6 aprile), è stato decisamente forte, abbastanza da essere avvertito fino a Roma, dove sono arrivate migliaia di chiamate ai centralini dei vigili del fuoco anche se, precisa il sismologo Enzo Boschi: «L’energia liberata ieri è stata 40 volte inferiore a quella del 6 aprile. Ciò che ha resistito allora avrà resistito anche ieri, ma queste scosse continue scoraggiano la popolazione».E se nella capitale è scattato il meccanismo della paura, a L’Aquila il terremoto di ieri sera infatti ha di nuovo fatto ripiombare nell’atmosfera di panico e disperazione. Chi vive nelle tendopoli del capoluogo abruzzese è uscito all’aperto temendo il peggio. Dalla prima ricognizione effettuata da Protezione civile e vigili del fuoco, la scossa di ieri non ha provocato ulteriori evidenti danni alle cose.Ma la conseguenza più diretta è sul morale degli aquilani che da settimane, man mano che procede l’iter verso il ritorno alla normalità, tentano di superare anche gli effetti psicologici del terremoto. Proprio due giorni fa era stata ufficialmente riaperta la prima porzione del centro storico. E ieri era stata annunciata la rimozione dei detriti di palazzi crollati dalla cosiddetta «zona rossa» dell’Aquila.

martedì 9 giugno 2009

Airbus: si esclude l'esplosione a bordo


Dopo il ritrovamento dei primi corpi comincia adesso il valzer dei numeri. Sembra davvero non esserci pace per le vittime del disastro aereo che ha colpito il volo AF 447, scomparso il 31 maggio mentre da Rio de Janeiro raggiungeva Parigi. Da sabato i dati forniti dalla marina brasiliana impegnata a 1.200 chilometri dalla costa per il recupero dei corpi, avevano aperto una breccia nel cuore dei familiari delle vittime: prima due poi 17. Poco rispetto a 228 tra passeggeri e membri dell’equipaggio ma abbastanza per sperare di essere più vicini alla verità. I 17 morti, però, sarebbero 16. Dichiarazione che ha creato sconforto tra i familiari e ha messo in luce le evidenti difficoltà di comunicazione tra i soccorritori brasiliani e i francesi impegnati anche loro in mare. La sensazione insomma che i due gruppi si parlino pochissimo è poi confermata da Henry Munhoz, portavoce dell’Areonautica brasiliana. «A partire da adesso - ha dichiarato - renderemo noti solo i corpi recuperati da noi». Una polemica sulle cifre che ben mette alla prova lo stress e la tensione dei parenti, ogni giorno di fronte a informazioni diverse e contrastanti. Il recupero dei corpi resta una priorità assoluta come sottolineato anche dal presidente del Brasile, Luiz Lula da Silva. In un programma radiofonico: «L’obiettivo del Brasile è trovare tutti i corpi». Le salme intanto, dovrebbero tutte essere arrivate oggi nell’isola di Fernando di Noronha per essere trasferite nell’istituto di medicina legale di Recife. L’obiettivo delle ricerche oltre ai corpi sono le scatole nere che emettono segnali solo per 30 giorni dal disastro. In questa corsa contro il tempo sulle loro tracce arriveranno due mini sottomarini francesi e una sofisticata strumentazione Usa. Intanto la marina brasiliana ha recuperato il timone di coda dell’A330 con ben visibile il logo dell’Air France. Questo pezzo del velivolo sembra far allontanare l'ipotesi che l’aereo possa essere esploso in volo. Non compaiono tracce di bruciature o di dilaniamento ma è risultato bloccato in uno dei numerosi messaggi automatici lanciati dall’aereo prima di scomparire. Si rafforzerebbe così l’ipotesi della distruzione progressiva del velivolo a causa di problemi strutturali o di guasti. Il disastro dell'A330 sta creando un terremoto nel prestigioso consorzio europeo dell’Airbus. Il sindacato dei piloti di Air France ha comunicato che i piloti della compagnia di bandiera non intendono più volare sugli aerei in cui non siano stati cambiati i sensori che misurano la velocità, considerati dagli investigatori francesi una delle possibili cause del disastro. E ripercussioni si avvertono anche sul mercato internazionale. Secondo il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung, l’International Lease Finance Corp, il più grande locatore di aerei al mondo, potrebbe cancellare gli ordini di 10 A380 superjumbo mentre molte compagnie aeree si dicono in attesa di nuove istruzioni dal prestigioso consorzio europeo con sede a Tolosa prima di mettere mano a qualsiasi modifica. Il direttore commerciale di Airbus, John Leahy, continua a difendere l’A330: «È la spina dorsale dell'industria aerea».

mercoledì 27 maggio 2009

Corea del Nord: non si fermano i lanci nucleari

da Il Giornale
La Corea del Nord non lascia. Raddoppia. E sfida il Consiglio di sicurezza dell’Onu che lunedì notte, poche ore dopo il test atomico sotterraneo aveva votato una dura risoluzione di condanna. Ma ieri mattina Pyongyang ha lanciato due missili a corta gittata, mentre i media del regime davano fiato alla propaganda, denunciando l’America che, nonostante Obama, non ha rinunciato alla politica imperialista. Nella nottata i missili sono diventati tre o, secondo fonti di Seul, addirittura quattro con intenti sempre più provocatori, se davvero indirizzati verso alcune acque territoriali contese con la Corea del Sud.La crisi è seria. Il mondo deve reagire e infatti il Consiglio di sicurezza ha già avviato le consultazioni per approvare una seconda risoluzione che dovrebbe proporre nuove sanzioni economiche. Ma il Palazzo di vetro, da solo, non riuscirà a piegare il leader supremo Kim Jong Il; perché la Russia, ma soprattutto la Cina non sembrano disposte ad approvare misure troppo dure. Ma non solo.A decidere l’esito di questa crisi saranno ancora una volta gli Usa. E gli sguardi di tutti sono puntati su Obama, chiamato ad affrontare la prima vera crisi mondiale da quando si è insediato alla Casa Bianca. Fino a oggi i sorrisi, le promesse e a tratti persino le lusinghe, in Asia, in Europa, nell’America latina, in Africa sono serviti a migliorare l’immagine degli Usa. Ma non servono a fronteggiare un dittatore che guida un Paese dove decine di migliaia di persone muoiono di inedia. E che possiede la bomba atomica. Altro che ammiccamenti, occorre una risposta forte, che a parole è arrivata. «Se la Corea del Nord vuole continuare a provocare la comunità, dovrà essere pronta a pagarne il prezzo», ha ammonito l’ambasciatrice statunitense all’Onu Susan Rice. Ma concretamente che cosa può fare Washington?La risposta degli esperti dell’amministrazione è sconsolata: ben poco. Negli ultimi quindici anni è stato tentato di tutto. Clinton provò a blandire Pyongyang fornendo impianti per produrre energia nucleare e dal petrolio. Bush, all’indomani dell’11 settembre, citò la Corea del Nord tra i Paesi dell’Asse del male, al pari dell’Iran e dell’Irak di Saddam Hussein; quindi tentò di portarla al collasso imponendo dure sanzioni economiche e il sequestro dei beni all’estero di Kim Jong Il e dei suoi familiari.Poi lo stesso Bush cambiò idea, imboccando la via del negoziato multinazionale, assieme alle potenze della regione e alle Nazioni Unite, che permise di raggiungere un accordo per lo smantellamento degli impianti nucleari, ora denunciato da Pyongyang.Un’opzione ci sarebbe: gli Usa non hanno ancora applicato il blocco navale, sebbene sia stato autorizzato dall’Onu qualche anno fa. Ma Pyongyang ha fatto sapere che lo considererebbe un’aggressione e dunque un atto di guerra. È un bluff o fa sul serio? E dunque Obama è disposto a rischiare una crisi militare nel sud est asiatico che affosserebbe la speranza di una ripresa economica e lo costringerebbe a schierare le forze armate a difesa della Corea del Sud e forse anche del Giappone?La risposta più probabile è no. E allora non resta che tentare ancora una volta il dialogo, alternando la carota e la minaccia del bastone. Con cautela, sedando le ansie di Kim Jong Il, che teme di essere spodestato e che vorrebbe approfittare di questa crisi per passare il potere al terzogenito. Il dittatore è malato, insicuro, ansioso; e dunque meno prevedibile. Un problema in più per Barack Obama.

mercoledì 20 maggio 2009

Cartoon: "vecchie" & "nuove" generazioni

“Mi piacciono le Winx!”
Un’esclamazione molto comune che si sente ripetere più volte dalle piccole intervistate. E come biasimarle. Sono belle, sono alte e sono magre. E in più hanno dei meravigliosi poteri magici. E infatti sempre dalle piccole labbra innocenti della nuova generazione femminile sentiamo uscire affermazioni come: “Vorrei essere come Bloom, anzi no come Stella” e ancora “Vorrei avere i loro poteri magici”, “Mi piacerebbe volare come loro”.
Catapultate completamente, anima e corpo nel mondo di Gardenia, le bambine di oggi non sognano più, come la generazione vissuta a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, dicevamo, non sognano più il principe azzurro, ma sognano di poter volare.
E se ciò non bastasse, allora puntano il loro sguardo “innocente” sulle minigonne e i top “alla moda” delle giovani fate. Perché sebbene privi di contenuti e principi o ancora di ideali come quelli che hanno fatto la storia dei “vecchi” cartoni, la “nuova” generazione punta l’obiettivo, per affermarsi e fidelizzare il piccolo pubblico, sull’aspetto.
Ovviamente non ci siamo dimenticati della generazione maschile. Anziché volare, che “è una cosa da femmine” (come dicono loro), sognano di poter trovare un Pokèmon come il giovanissimo Ash Ketchum della città di Pallet. Potremmo definirlo il “cane” moderno!
Ma, dove sono finite le “vecchie” generazioni di cartoni animati? A questa domanda potremmo rispondere dicendo che vivono ancora nei cuori di quella vecchia generazione che oggi compie all’incirca i suoi 24-26 anni d’età e che facendo zapping in televisione non la riconosce più.
Gli anni ’80, i nostri anni, sono anche gli anni di Pollon, Memole, Lady Oscar. Tutti cartoni che possiamo raggruppare per trame. Ad esempio:
Cartoni le cui avventure ruotano attorno ad una passione del protagonista, un sogno che si vuole realizzare e che spesso coinvolge il mondo dello sport. In questo gruppo vanno inseriti Holly e Benji, Mila e Shiro, … per accontentare ambo i sessi.
Ma abbiamo anche Cartoni animati che hanno ripreso e sviluppato il tema della magia e il possibile incontro dei protagonisti con mondi surreali e fantastici. Qui vanno inseriti Memole dolce Memole, Creamy, …
Un altro gruppo presenta al mondo dei più piccini, o almeno presentava, degli esempi di comunità o piccole società, come i Puffi.
E poi ancora non vanno dimenticati i cartoni animati a sfondo storico come il classico e leggendario Lady Oscar o Pollon.
Infine, per non deludere le più romantiche, dobbiamo ricordare Kiss me Licia o Piccoli problemi di cuore, che trattano il tema dell’innamoramento.

Ogni storia aveva un forte rimando a temi sociali, quali disabilità (Memole), la sessualità (Georgie), e l’importanza della famiglia (Candy, Hello Spank, l’Uomo Tigre). Non sono rari, nemmeno, cartoni in cui il protagonista è un bambino orfano alla ricerca della propria madre o del proprio padre. Il messaggio che indirettamente si trasmette al mondo dell’infanzia non fa altro che rinviare al ruolo cruciale che la famiglia ha nella vita di ogni bambino. Non è nemmeno un caso, infine, che i più piccini abbiano accanto un cane (Belle e Sebastiene) e questo per avvicinare ancora di più i più piccoli al mondo degli animali: un modo per combattere la solitudine e per instaurare un vero rapporto di amicizia.
Cartoni che hanno fatto la storia, che ci hanno fatto innamorare, che ci hanno incoraggiato a seguire i nostri sogni, a non demordere davanti le difficoltà (per quanto piccole potessero essere), che ci hanno tenuto compagnia, che ci hanno fatto crescere e che ancora oggi, quando ne parliamo, riempiono il nostro cuore di un calore quasi familiare.
“Era come se fossi io la protagonista di Kiss me Licia”, “Con le mie amiche facevamo finta di essere come Mila, improvvisavamo una rete di pallavolo al centro del garage e iniziavamo ad urlare “Attak!”
E se pensate che siano solo le ragazzine ad immedesimarsi in un cartone animato, resterete stupiti nel sentire un ragazzo, oggi di 25 anni, dire: “Quando ero piccolo mi sono iscritto a calcetto perché volevo diventare bravo come Holly” e poi “Io e i miei compagni di classe quando terminavamo i compiti, uscivamo fuori per la strada e iniziavamo a giocare a calcio. Le porte erano i garage chiusi o delle cassette di legno al centro della strada”.
E oggi? Cosa è successo oggi?
Nel 1997 e subito a seguire, nel 1999 sono nati rispettivamente i Pokemon e i Digimon. I primi sono delle creature immaginarie che possono essere allevate dagli esseri umani. E chi li allena può diventare maestro di Pokemon, ovvero raggiungere il maggior grado di abilità come allenatore.
Nei Digimon, sette bambini prescelti sono scaraventati nel mondo di Digiworld per combattere i virus che stanno invadendo e distruggendo il pianeta. Ciò che li accomuna è il forte legame c on il mondo dei giochi elettronici. Mentre, infatti, i Pokemon trovano la loro ispirazione dall’omonimo gioco lanciato dalla Nintendo nel 1995, i Digimon si rifanno ai Tamagotchi, giochi elettronici portatili a forma di uovo creato nel 1996.
Ciò che è stato detto sulle new entry del piccolo schermo può bastare per far capire che il legame con le problematiche caratteristiche della vita di ogni giorno è sparito, lasciando spazio alla fantasia più sfrenata.
Ma non è finita qui. Viene partorita, negli stessi anni, la serie delle Witch (tratta dal fumetto pubblicato dalla Disney Italia). Sono cinque ragazze apparentemente come le altre, dotate di super poteri straordinari.
E come se non bastasse, ecco che vengono al mondo anche le Winx, l’idolo di tutte le bambine.
Queste nuove serie di cartoni animati lasciano fuori ogni tematiche esistenziale e favoriscono le storie che interessano i mondi fantastici.
Come dicevamo prima, private dei contenuti basilari, che potrebbero far crescere socialmente e culturalmente la piccola generazione, proprio come avevano fatto fino a quel momento i classici Disney e i “vecchi” cartoni, la “nuova” generazione di cartoni animati deve puntare ad altro. Come per magia, deve trasformarsi, deve introdurre una novità.
La trasformazione nasce da un progetto di collaborazione tra la Disney e lo Ied Moda Lab dell’Istituto Europeo di Design di Milano: minigonne, top all’ombelico, tessuti high-tech e suggestioni etniche. Questo è il look delle Witch, che non ha nulla da invidiare a quello delle loro colleghe Winx.
Il fenomeno è stato etichettato come “Tweening”, adolescenza retrodatata, che indica la tendenza da parte delle bambine di sette/otto anni a usufruire di prodotti destinati alle tredici e quattordicenni.
Già in seconda elementare le bambine usano cosmetici, gonne che di poco sfiorano l’indecenza, magliette microscopiche e trasformano i corridoi delle scuole in vere e proprie passerelle per testare chi tra loro è la più bella, la più magra, la più alla moda.
I bambini sono attenti oggi a quello che gli eroi e le eroine dei cartoni indossano e a come si muovono: confrontandosi forse con trame che poco hanno a che fare con la loro piccola vita, preferiscono concentrarsi sullo stile del proprio personaggio preferito.
L’interesse sembra essersi spostato da ciò che il personaggio fa e sente a ciò che il personaggio indossa e rappresenta.
E come se non bastasse imitare le proprie beniamine in abiti e trucchi, ci si cimenta in prove di volo che finiscono male a meno che un adulto non intervenga, a prove di magia che lasciano delusi e dulcis in fundo ci si confonde. Le bambine di seconda elementare, proprio come i loro coetanei di sesso maschile, non riescono più a distinguere il netto confine che separa finzione da realtà. Sognano di trovare un Pokemon credendo che questi esista veramente, continuano ad esercitarsi nel volo e nella magia sperando una mattina di svegliarsi e avere le ali o di rilasciare dalla punta delle dita una sorta di polverina magica che le renda speciali.
“Noi almeno sognavamo solo di stare in aria il più a lungo possibile per fare una schiacciata mitica come quella di Mila. Ma ovvio che sapevamo che era finto. Mia sorella quando dice «vorrei proprio avere le ali come Bloom» usa la stessa mimica facciale di quando dice «speriamo che la maestra non mi interroghi» e ciò è preoccupante. A volte sembra che non distingua più il possibile dall’impossibile”.
Alcuni personaggi del passato, però, sono tuttora presenti nell’immaginario dell’infanzia di ieri e oggi. Basta pensare a Topolino e alle sue frequenti apparizioni ne “La Casa di Topolino”. Altri eroi, invece, sono stati dimenticati e altri ancora mai conosciuti dai bambini nati negli anni Novanta.
Quasi tutti bambini della nuova generazione, alla domanda, “Ti piace Hello Spank?”, risponderanno “Che cosa?”
Ma, in un recente sondaggio realizzato da Eurispes e Telefono Azzurro, del 2007 si scopre che l’infanzia di oggi non ha dimenticato eroi ed eroine del passato. In questo senso colpisce l’alta percentuale di bambine, il 25%, che vorrebbe essere Cenerentola, mentre il 22,2% dei bambini sogna di diventare Spiderman. Sono percentuali significative in un mondo dove i veri valori perdono di consistenza per lasciare spazio ad ambizioni e illusioni. Sembra un forte segnale lanciato dal mondo dell’infanzia e forse sarebbe il caso di prendere la palla al balzo per far sì che la “vecchia” generazione possa tornare a fiorire.

martedì 19 maggio 2009

Bioetica, Fini: il Parlamento non deve farsi guidare dalla Fede

La religione resti fuori dal Parlamento. Gianfranco Fini conclude la sua parabola laicista e dice chiaro e tondo che le leggi si devono fare senza il condizionamento dei "precetti di tipo religioso. Una presa di posizione netta che chiude il cerchio dei suoi innumerevoli strappi di questo ultimo anno sui temi eticamente sensibili (dal testamento biologico alla fecondazione assistita alle coppie di fatto); e che mette in allarme la Chiesa, e, trasversalmente, la 'rappresentanza' cattolica che siede sugli scranni parlamentari.

Scoppia così un nuovo caso politico con uno scontro a distanza tra il presidente della Camera e le alte sfere ecclestiastiche, spalleggiate dall'Udc ma anche dalla componente cattolica del Pdl. Occasione per l'"outing" di Gianfranco Fini, un incontro con gli studenti di Monopoli sulla Costituzione, durante il quale si è affrontato il tema della bioetica. Il presidente della Camera ha risposto di buon grado puntualizzando che il Parlamento "deve fare le leggi non orientate da precetti di tipo religioso. Il dibattito sulla bioetica è complesso - ha rimarcato - e mi auguro che venga affrontato senza gli eccessi propagandistici che ci sono stati da entrambe le parti perché queste sono questioni nelle quali il dubbio prevale sulle certezze". Affermazioni che Monsignor Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia della Vita, ha voluto subito esorcizzare: "La Chiesa cattolica non ha mai pensato di imporre al Parlamento italiano 'precetti religiosi'", ma "non tacerà sui temi di bioetica, che riguardano i diritti umani, i dettami costituzionali, la stessa razionalità umana e il bene comune". E poi, non si tratta di "precetti religiosi - ha protestato il vescovo - ma di "argomenti basati sulla ragione e sul diritto", e il fatto che "vengano portati avanti dal clero o da organismi cattolici non deve consentire a nessuno di considerarli come prodotto di una razionalità minore". Ecco perché - è stata la conclusione battagliera di mons. Sgreccia - "tanto più forte faremo sentire la nostra voce".


Da subito ha alzato i suoi decibel l'Udc che, con Luca Volonté, ha gridato contro "l'indegno attacco laicista" di Fini; un affondo che - ha accusato - "discrimina i credenti" come "nei totalitarismi neri del '900'' e che aggredisce "la libertà e la dignità della chiesa". Toni durissimi stemperati poi da Pier Ferdinando Casini, che ha definito "ovvie" le parole del presidente della Camera, ma ha anche plaudito a quanti in Parlamento si fanno paladini nelle battaglie sui "valori e sui principi che - ha osservato - ormai non hanno diritto di cittadinanza in politica". Sorpresa e irritazione nel Pdl. Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, ha detto che Fini "sbaglia e si pone su un piano di scontro ideologico molto lontano dalla laicità positiva da lui stesso evocata".


"Ognuno - ha tuonato - ha il diritto e il dovere di difendere ciò in cui crede. Sempre". E Gaetano Quagliariello, vicepresidente del Pdl al Senato, ha bacchettato il presidente della Camera perché le sue affermazioni possono ingenerare "equivoci" evocando l'immagine di uno stato "teocratico" lontano dalla realtà. Eugenia Roccella, sottosegretario al Welfare con delega alle questioni di bioetica, ha detto che non vede leggi ispirate a precetti religiosi, e ha citato ad esempio la legge 40 che "é molto equilibrata.

mercoledì 13 maggio 2009

Oggi alla Camera si voterà il ddl sulla sicurezza

Blindato dal governo che vi ha posto la fiducia - come se ciò fosse una novità - oggi alla Camera sarà votato il disegno i legge sulla sicurezza che ha fatto tanto discutere. Un decreto che rende reato la clandestinità (punto su cui l'Unione Europea ha lungo dibattuto affinchè l'Italia cambiasse rotta), introduce le ronde (punto che ha visto scioperare le forze armate perchè tanto non contano niente), prolunga da due a sei mesi la permanenza degli irregolari nei Centri di identificazione ed espulsione e inasprisce il carcere duro ai boss.

E tra le tante, l'ultima polemica è esplosa alla vigilia sul destino dei figli dei clandestini che secondo l'interpretazione del testo - successivamente smentita dal governo - richiederebbero l'adottabilità.
La norma imporrebb agli stranieri di mostrare il permesso di soggiorno per accedere agli uffici pubblici, eccezion fatta - per fortuna - per le scuole dell'obbligo e per gli ospedali.
E Donatella Ferranti, del Pd, subito attacca: "Se una donna clandestina partorisce in Italia, ma non è in possesso del passaporto, non può conoscere neanche il proprio figlio, oltre a non poterlo iscrivere all'anagrafe. Se poi venisse espulsa suo figlio verrebbe messo in adozione".
"Alla puerpera irregolare - continua - viene dato, per il periodo della gravidanza e del parto, una sorta di permesso di soggiorno provvisorio. Ma perchè il questore glielo possa dare la clandestina deve avere il passaporto che molto spesso non ha. E allora, per sottrarsi al pericolo di denuncia dell'ufficiale di stato civile eviterà di registrare la nascita". Avremmo così, in Italia, tanti bambini "invisibili".

Ma il sottosegretario all'Intero, Alfredo Mantovano, corre ai ripari e smentisce e subito viene appoggiato dal ministro Roberto Maroni: "E' falso che nel ddl ci sia una norma per cui i bambini clandestini potrebbero essere immediatamente adottabili. La legge Bossi-Fini prevede la concessione automatica del permesso di soggiorno di sei mesi dalla nascita del bambino sia per il figlio che per i genitori". E non arrendendosi davanti alla prospettiva che questa legge sia ritenuta "razzista", la relatrice del ddl Iole Santelli aggiunge: "A quel punto entrambi possono iscriverlo all'anagrafe".

Ma nel ddl resta il reato di clandestinità. Chi lo commetterebbe? E cosa si rischia?

Per chi affitta una casa ai clandestini è previsto il carcere fino a tre anni. La cittadinanza italiana costerà 200 euro, mentre il permesso di soggiorno tra gli 80 e i 200 euro. Eh la crisi! Le casse dello Stato vanno riempite e quindi perchè non strappare via dei soldi immaginari anche agli stranieri che giungono sulla penisola italiana proprio per trovare lavoro...

venerdì 8 maggio 2009

Esami comprati: Le lauree saranno revocate!


NAPOLI — Il record è di Alessandra, studentessa fuori corso ormai da molti anni: un­dici esami falsi, tra cui Diritto commerciale, Diritto civile, Procedura civile, Economia politica. Come lei molti altri iscritti alla Federico II, facoltà di Giurisprudenza, avevano comprato gli esami. Avevano cioè pagato i bidelli perché al­terassero le «camicie», vale a dire i verbali di esame, ag­giungendo i loro nomi a quel­li degli studenti che effettiva­mente avevano sostenuto le prove. Lo scandalo scoppiò l’au­tunno scorso.
Ieri gli agenti della Digos, coordinati dal vi­cequestore Antonio Sbordo­ne, hanno perquisito le abita­zioni di quattro studenti (tra cui Alessandra) e tre bidelli, sequestrando computer, agende, telefonini. Non sono saltati fuori, però, i libretti universitari, che gli investiga­tori cercavano per avere la controprova dei falsi. L’in­chiesta è del pm Giancarlo Novelli, della sezione reati contro la pubblica ammini­strazione. Una quarantina gli indagati con le accuse di cor­ruzione e falso, in gran parte studenti. Tutti fuori corso, tutti di età non verdissima, hanno pagato alcune migliaia di euro a esame; le tariffe, è emerso dalle indagini, varia­vano a seconda del voto. Il meccanismo della falsifi­cazione è quello arcinoto e già accertato nel corso di in­chieste analoghe. Il docente, prima di ogni seduta d’esa­me, riceve dal bidello le «ca­micie » in bianco; le restitui­sce al termine della seduta, compilate con i nomi degli studenti esaminati, i voti e la firma. Anziché riportare le «camicie» in segreteria, i bi­delli ne sostituivano una, rifa­cendola da capo e aggiungen­do i nomi di uno o due stu­denti; ovviamente, falsificava­no le firme dei docenti.
Ad ac­corgersi che qualcosa non an­dava è stato, alcuni mesi fa, proprio un bidello, che aveva riscontrato anomalie nei nu­meri di verbale. La Federico II, d’intesa con la Procura, sta ora facendo una verifica su tutti gli esami sostenuti nella facoltà di Giurisprudenza fi­no al 2006; quelli irregolari sa­ranno revocati.
Alcuni degli studenti che hanno comprato gli esami, è emerso dai con­trolli, hanno già conseguito la laurea: sarà revocata anche quella. Le verifiche in corso sono più rapide nei casi in cui i professori abbiano pro­pri appunti con le date degli esami e i nomi degli allievi che li hanno superati. Sulla vi­cenda è intervenuto il presi­de di Giurisprudenza, Lucio De Giovanni: «Ribadisco che questi episodi indegni sono stati tempestivamente denun­ciati dalla nostra amministra­zione a seguito dei costanti controlli da essa esercitati. Ho poi offerto e continuerò ad offrire all’autorità giudizia­ria ogni collaborazione affin­ché eventuali colpevoli siano giustamente perseguiti. Pro­prio il fatto che sia stata la no­stra Università ad accorgersi di tali irregolarità dimostra quanto sia efficace il sistema di controllo interno a garan­zia dei tantissimi studenti onesti». Tra le prove raccolte dagli investigatori ci sono le inter­cettazioni di alcune telefona­te intercorse tra bidelli e stu­denti: colloqui avvenuti qua­si sempre in prossimità delle sessioni d’esame.

giovedì 7 maggio 2009

Il guardiano dell'isola "dei sogni"!


Tra quasi 35 mila candidati da tutto il mondo ha vinto lui: Ben Southall, inglese, 34 anni, ha ottenuto quello che molti hanno definito “il lavoro più bello del mondo”. Sarà lui il custode ben pagato della tropicale Hamilton Island, presso la grande barriera corallina in Australia.
Oltre 35 mila candidatiSouthall, che finora faceva il "cacciatore di finanziamenti" per attività di beneficenza, vanta una passione per il bungee jumping, ma è sa anche cavalcare struzzi. Caratteristiche che gli hanno permesso di sbaragliare una concorrenza di quasi 35 mila candidati.
Alla fine è stato scelto tra 16 finalisti provenienti da 15 paesi e oggi è stato nominato con una cerimonia sull’isola. Da domani riceverà un compenso pari a 75 mila euro per vivere sei mesi nell'isola e promuoverne l'immagine curando un apposito blog.
12 ore di lavoro al mese, villa sulla spiaggia e 75 mila euro di stipendioSouthall e gli altri 15 finalisti (nessun italiano, sebbene dall'Italia fossero state presentate oltre 1.000 domande) hanno trascorso gli ultimi quattro giorni nell'isola per una selezione che comportava navigazione in barca a vela, snorkelling, immersioni subacquee e scorpacciate di pesce alla griglia, oltre a dimostrare capacità di blogging.
Il vincitore assumerà il gravoso incarico dal primo luglio. Lavorerà 12 ore al mese, avrà la possibilità di vivere in una villa sul mare con tre stanze e trasporti aerei gratis. Oltre a curare il sito internet dovrà dar da mangiare alle tartarughe e osservare le balene di passaggio.
Il portavoce dell'ente turismo del Queensland, Anthony Hayes, ha sottolineato il successo del concorso, che fa parte di una campagna per rilanciare il mercato turistico, e ha già generato l'equivalente di oltre 55 milioni di euro in pubblicità internazionale.


lunedì 20 aprile 2009

DA GUARDARE ATTENTAMENTE

intervista doppia ad un bambino israeliano e uno palestinese. Video andato in onda sul programma di ITalia uno: "Le iene"

venerdì 17 aprile 2009

Gb: Diventa il clone della figlia




Janet e Jane Cunliffe sono quasi identiche, ma hanno ventidue anni di differenza. Non sono sorelle, ma madre e figlia. Chi non le conosce potrebbe prenderle per gemelle, ma per diventare così, Janet, 55 anni, si è sottoposta a diversi interventi di chirurgia plastica. Per cancellare i segni del tempo, far scomparire le rughe, ringiovanire i seni e avere labbra carnose come quelle della sua bambina ha speso diecimila dollari.
A parte qualche centimetro di differenza nell'altezza e il diverso colore degli occhi, Janet e Jane sembrano identiche. "Potrei sembrare pazza ma guardando mia figlia mi chiedo: chi non vorrebbe somigliarle?", ha spiegato la 55enne al Daily Mail. Per essere il clone della sua bambina 22enne, la donna si è sottoposta a molti interventi di chirurgia plastica. Il risultato è stato talmente riuscito che ora molti uomini, vedendole insieme, le scambiano per sorelle gemelle.
Entrambe sono bionde e hanno i capelli lunghi, identico taglio e stessa figura slanciata. La madre ha la pelle liscia come quella di sua figlia, complice il bisturi che ha messo ko rughe e imperfezioni. Solo qualche anno fa Janet era rossa di capelli, pesava molti chili in più, viveva in Spagna con il suo nuovo compagno e si era ricostruita una vita dopo il fallimento del matrimonio con il papà di Jane. Poi anche questa unione fallì e la 55enne decise di tornare in Inghilterra tra le braccia di sua figlia.
Dalla sua partenza è trascorso qualche anno e la sua Jane nel frattempo è diventata una bellissima donna. Guardandola, la madre inizia così a desiderare di assomigliarle, a dispetto degli anni di differenza. Così inizia a dimagrire, sperando di entrare negli stessi abiti di sua figlia. "Quando sono arrivata dalla Spagna, lei e le sue amiche erano tremendamente fashion, e io sognavo di indossare gli stessi abiti che indossava Jane - ricorda la 55enne -. Ma erano troppo piccoli e stretti per me. Guardavo mia figlia e pensavo: 'voglio avere il suo stesso fisico'".
Pollo alla griglia e verdure prendono dunque il posto di pane, pasta e junk food. Jane osserva quello che mangia sua figlia e cerca di replicare lo stesso menu. Janet perde peso, ma il suo viso, appesantito dalle rughe, non è più quello di una volta. Così la donna decide di partire per la Croazia e farsi aiutare da un chirurgo. Trova le informazioni su un sito web e, calcolatrice alla mano, capisce che lì riuscirà a modificare il suo corpo senza sforare troppo col budget a sua disposizione.
"Mia figlia era furiosa e non perché volessi somigliare a lei, era solo preoccupata per la mia salute - racconta -. Mi ha chiesto di pensarci, ma più passava il tempo e più mi convincevo di come quella fosse la scelta giusta. Gli anni erano trascorsi sulla mia pelle, ma non tutto era perso. E io volevo riappropriarmi della mia giovinezza". Cosi', tra un ritocco e l'altro, Jane finisce per diventare il clone della figlia. E anche la 22enne sembra apprezzare la metamorfosi della madre. "Adoro somigliarle - afferma - mi sembra di avere finalmente la sorella che ho sempre sognato e mai avuto".

giovedì 16 aprile 2009

Abruzzo, si ritorna in classe

A dieci giorni dal terremoto che ha devastato l'Aquila, primi segnali di ripresa. A Poggio Picenze, a pochi chilometri dal capoluogo abruzzese, i bambini tornano sui banchi, nella prima scuola da campo. Tre tende ospitano due classi elementari miste e una materna: una trentina i bambini che si sono presentati accompagnati dai genitori. La scuola "deve aiutare i bambini a superare il trauma del terremoto, che è molto forte" ha detto il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini presente all'inaugurazione. "In questo momento più che insegnare deve svolgere questa funzione aiutando i ragazzi a tornare verso la normalità".

SUI BANCHI DI SCUOLA - Per quanto riguarda gli studenti abruzzesi, la Gelmini ha assicurato che nessuno perderà l'anno scolastico e si faranno sia gli esami di maturità che quelli di terza media si faranno. "Nella riunione operativa svolta ieri all'Aquila abbiamo deciso di seguire la stessa procedura utilizzata per il terremoto del Friuli: con tutta probabilità si tratterà di un colloquio perchè lo svolgimento ordinario dell'esame non sarà possibile". Lunedì inoltre riaprirà la maggior parte delle scuole nei comuni non interessati direttamente dal sisma, mentre nelle aree più colpite, "dove i problemi sono maggiori i tempi saranno più lunghi".

"NESSUNA BARACCOPOLI" - Presente all'apertura della scuola da campo anche il premier Silvio Berlusconi che nei giorni scorsi ha fra l'altro annunciato che la prossima settimana si terrà all'Aquila un Consiglio dei ministri. "Credo si possa essere soddisfatti di come si è reagito a questa emergenza - ha detto il presidente del Consiglio - ora dobbiamo tornare al più presto alla vita normale". Il traguardo indicato dal Cavaliere è quello di arrivare "a fine estate con una situazione tornata alla normalità. Il governo non farà baraccopoli nè tendopoli a lunga permanenza. Entro la fine dell'estate la maggior parte delle persone colpite dal terremoto saranno sistemate nelle case. E chi vorrà procedere in modo autonomo ad avviare la ricostruzione della propria abitazione "avrà il sostegno dello Stato".

TASK FORCE ANTI-MAFIA - Quanto alla ricostruzione, un gruppo di lavoro composto da magistrati, in seno alla Procura nazionale antimafia, aiuterà la Procura dell'Aquila "a evitare i rischi di infiltrazioni mafiose" negli appalti legati. Lo ha annunciato il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, che ha invitato a tenere alta la guardia anche se "non ci sono ancora le condizioni per un possibile allarme, anche perchè la ricostruzione deve ancora iniziare. Tuttavia bisogna fare tesoro delle «esperienze passate", come il caso dell'Irpinia.


FRATTINI: ITALIA NON CHIUDE AD AIUTI STRANIERI - E sempre in tema di ricostruzione il ministro degli Esteri Franco Frattini ha spiegato in un'intervista che l'Italia "non ha affatto detto di no" alle offerte di aiuto internazionale: "Il meccanismo di finanziamento europeo potrà portare tra i 300 e i 400 milioni di euro vista l'entità immane di questo disastro". Quanto ai Paesi che hanno offerto un proprio aiuto, Frattini ha ribadito la linea già espressa da Berlusconi: "Abbiamo bisogno di un aiuto dopo questa prima fase di emergenza su progetti specifici."Il governo ha dunque risposto positivamente alle offerte dei Paesi "come gli Stati Uniti d'America o la Germania" pronti ad aiutare a ricostruire beni storici e artistici danneggiati. Il ministro ha infine sottolineato l'apprezzamento espresso da tutti i suoi colleghi stranieri per la Protezione Civile italiana che "ha fatto quello che forse nessun altro paese al mondo avrebbe saputo fare".


mercoledì 15 aprile 2009

La chiamano Tbm, ma si chiama Tor Bella Monaca



ROMA (15 aprile) - Un romano su dieci abita qui a Tor Bella Monaca, periferia est della Capitale. Eppure in certi scorci, tra mura imbrattate, finte palme di plastica e il capolinea del 20express dove dal bus scendono 14 passeggeri tutti stranieri con borsoni stracarichi e occhi tristi, Roma sembra lontana anni luce.

I ragazzi seduti sul muretto del centro commerciale “Le Torri” la chiamano Tbm forse per esorcizzare quel nome che è ancora sinonimo di periferia, degrado, malavita sottosviluppo economico e sociale. Non gli piace quell’etichetta che hanno attaccata addosso da quando sono nati: «Sempre tutti a parlar male di Tor Bella Monaca - dice Mary (Mary con la y)-. Io non credo che qui la situazione sia peggio che altrove. Hanno menato ad uno straniero? Capita qui perché a Tmb ce ne sono troppi». Guai a contraddirla perché «la ragazza - avverte un amico - s’è incazzata». Eppure anche nella notte tra Pasqua e pasquetta c’è stata l’ennesima aggressione a uno straniero. Questa volta di mezzo c'è andato Samba, trentenne senegalese, che adesso è ricoverato al policlinico di Tor Vergata dopo che Mirko, vent’anni e già un ricco curriculum criminale, ha spaccato una bottiglia di Ceres e lo ha colpito al volto togliendogli per sempre la vista a un occhio.

E’ il dodicesimo fattaccio negli ultimi sette mesi. Quasi tutti nella stesso fazzoletto di Roma tra Tor Bella Monaca, Borghesiana, Torre Spaccata. E, infatti, basta attraversare la strada per sentire l’altra campana. Nel parcheggio della Chiesa Santa Maria Madre del Redentore c’è Mildred, 54 anni, originaria dello Zimbabwe e sposata con un italiano da trent’anni: «Ho vissuto qui a Tor Bella Monaca per oltre dieci anni ed è stato un incubo, gli insulti erano quotidiani in macchina, al supermercato - racconta - Abitavamo in una casa del Comune e ci tiravano i sassi alle finestre perché io ero straniera e avevo una casa e gli italiani no. Adesso vivo a Torre Spaccata e a Tor Bella Monaca vengo solo per andare in chiesa. A novembre sono andata via perché la casa è andata distrutta da un incendio. Le cause? Non le so, ma i dubbi sono tanti».

Da quattro anni il parroco è don Riccardo Viel. E ne ha viste di tutti i colori: «Non lo chiamerei razzismo perché qui “Negro di merda” è un espressione all’ordine del giorno. Ma i ragazzi della zona, secondo me, razzismo non sanno neanche che vuol dire. Qui c’è solo tanto disagio. Qui, purtroppo, c’è una deriva culturale e sociale frutto di anni e anni di mancanza di regole. Regole che troppo spesso non sono state date e fatte rispettare dalla società. Ma io sono stato parroco anche al Laurentino 38, e la situazione non era poi così diversa».

Per il presidente del municipio, Massimiliano Lorenzotti 39 anni (Pdl), sono altre le priorità. «Hanno pestato un senegalese in via Mussumeli? Aspetti un attimo» dice al telefono. Subito dopo torna alla cornetta: «No non ci risulta. Comunque i problemi qui sono le infrastrutture - dice sicuro - La gente ha bisogno di strade che non si allaghino. E su questo stiamo lavorando. Gli stranieri? Il problema è di oggi ma la colpa è di una politica troppo tollerante del passato. Questo però non deve giustificare alcun atto di violenza». E ancora: «Ci vorrebbero più forze dell’ordine ma quelle che ci sono fanno un gran lavoro». Non è un caso che i vigili urbani di Tor Bella Monaca siano guidati da Antonio Di Maggio, il comandante che più degli altri è abituato a lavorare con le marginalità sociali. E non è un caso che i carabinieri utilizzino proprio qui gli uomini del Cio, la compagnia intervento operativo del battaglione Lazio.

Oggi da queste parti arriverà il sindaco Gianni Alemanno: «L’aggresione al senegalese non c’entra nulla - spiega ancora Lorenzotti - E’ una visita programmata da tempo perchè adesso il Campidoglio ha attenzione per Tor Bella Monaca. Siamo uno dei municipi che ha ricevuto più fondi nel nuovo bilancio del Campidoglio. Non era mai capitato». Intanto, però, questo municipio con 220mila abitanti ha un solo teatro (diretto tra mille fatiche da Michele Placido) e continua a non avere nemmeno un cinema: per vedere un film devi andare a Frascati oppure nella multisala del centro commerciale Roma Est.Ti giri, lasci alle spalle quelle palazzine imbottite di parabole e sembra di sentire l’unica canzone che parla di Tor Bella Monaca. E’ il rap dei Banda 400: «Roma, la città dove sono nato - Tor Bella Monaca il posto dove so’ cresciuto - Qui dove la gente ti guarda male - E dove spesso la gente c’è finita all’ospedale».

venerdì 10 aprile 2009

PER NON DIMENTICARE... ECCO I LORO NOMI...


per le vittime del terremoto in Abruzzo 6/04/2009 sentitevi liberi di prendere questa foto e condividerla nei vostri profili o metterla come avatar, è a disposizione di chiunque qui su FB Abdija Nurije nata nel 1968, Alena Airulai nata il 7/2/1998, Carmine Alessandri di 55/65 anni, Silvana Alloggia nata il 9/11/1942, Marco Alviani nato l’11/8/1967, Irma Andreassi nata il 27/9/1936, Maria Antonella Andreassi nata il 3/11/1958, Loreto Andreassi nato il 22/4/1931, Giuseppa Antonacci nata il 31/1/1924, Giusy Antonini nata il 9/7/1984, Maurizio Antonini nato il 2/3/1971, Genny Antonini nata il 17/11/1986, Stefano Antonini nato l’11/8/1999, Maria Assunta Antonucci nata il 16/09/1947, Vittorio Bafile nato il 22/2/1928, Silvana Balassone nata il 17/7/1936, Anna Basile nata il 24/11/1960, Agata Bassi nata il 6/12/1940, Ines Battista nata il 31/01/1933, Martina Benedetta Battista nata il 14/8/1987, Angela Belfatto nata il 2/10/1919, Achille Berardi, Maria Bernardi nata il 16/06/1949, Gaetano Bernardi nato il 26/10/1928, Giovanna Bernardini nata il 28/09/1978, Valentina Berti nata il 11/2/1975, Nicola Bianchi nato il 8/08/1986, Giovanni Biasini nato nel 1946, Elisabetta Biondi nata il 19/7/1936, Mirandolina Bobu Darinca nata il 29/09/1973, Anna Bernardina Bonanni nata il 16/11/1936, Daniela Bortoletti nata il 9/1/1987, Sara Bronico nata il 6/7/1997, Giulio Brunelli nato il 10/1/1937, Bruno Filippo Maria nata il 10/11/1992, Berardino Bruno nato il 23/04/1982, Luisa Brusco nata il 28/2/1913, Angela Calvi Bolognese nata il 4/05/1976, Maria Calvisi nata il 31/5/1926, Massimo Calvitti nato l’8/6/1959, Antonika Canu nata il 27/1/1931, Iolanda Capasso nata il 15/2/1963, Luciana Pia Capuano nata il 25/7/1989, Lidia Carletto nata il 30/1/1933, Anna Maria Carli nata il 18/1/1944, Augusto Carli nato il 3/1/1931, Giulia Carnevale nata il 10/7/1986, Claudia Carosi nata il 25/5/1979, Giovannino Carpente nato l’1/01/1953, Luigi Cellini nato il 17/11/1993, Ludovica Centi nata il 28/09/2008, Antonio Centi nato il 21/06/1947, Rocco Centi Pizzutilli, Davide Centofanti nato il 12/9/1989, Teresa Cepparulo nata l’8/5/1948. Francesca Cervo nata il 6/8/1945, Marija Chernova nata il 7/01/2001, Achille Chiarelli nato il 17/7/1934, Katia Cialone il 9/06/1975, Elvezia Ciancarella nata il 13/12/1958, Adalgisa Cicchetti nata l’8/05/1932, Anna Cimini nata il 27/4/1928, Concetta Cimorroni nata il 28/11/1945, Lorenzo Cini’ nato l’1/6/1986, Matteo Cinque nato il 5/8/1999, Davide Cinque nato il 22/10/1997, Elena Ciocca nata il 3/10/1919, Loris Ciolfi, Danilo Ciolli nato il 25/10/1983. Chiarina Cirella nata il 16/4/1921, Dario Ciuffini nato il 16/4/1983, Nadia Ciuffini nata il 21/9/1952, Fernanda Ciuffoletti nata il 9/3/1919, Anna Cocco nata il 15/8/1928, Ada Emma Colaianni nata l’11/12/1926, Antonina Colaianni nata il 30/9/1926, Daniele Colaianni nato nel 1933, Elisa Colaianni nata il 10/10/1933, Giovanni Compagni nato l’11/03/1982, Alessandra Cora nata l’8/01/1986. Rocco Corridore nato il 5/4/1946, Giovanni Cosenza nato il 20/12/1926, Luigia Costantini nata il 7/1/1932, Armando Cristiani di 24 anni, Angela Antonia Cruciano nata il 13/6/1987, Andrea Cupillari nato il 11/1/197, Alice Dal Brollo nata il 24/12/1988, Giovanna Damiani nata il 4/4/1923, Osvaldo D’amore nato il 22/5/1951, Vinicio D’Andrea nato il 14/6/1926, Giannina D’Antonio di 60/70 anni, Lisa De Angelis nata il 3/2/1939, Jenny De Angelis nata il 18/3/1983, Fabio De Felice nato il 9/8/1987, Antonio De Felice nato il 14/1/1966, Alexandro De Felice nato il 30/1/2005, Lorenzo De Felice nato il 14/1/2006, Luigi De Iulis nato il 5/2/1927, Cursina Roberta De La Cruz nata il 4/2/1952. Maria Giuseppa De Nuntiis nata l’1/1/1925, Anna Maria De Paolis nata il 17/4/1949, Angelina De Santis nata il 20/4/1927, Panfilo De Vecchis nato il 25/10/1922, Sara De Vecchis nata l’1/2/1987, Pasquale De Vecchis nato il 12/12/1938, Maria Laura Del Beato nata l’ 8/3/1933, Marisa Del Beato nata il 4/7/1935, Serafina Deli nata il 18/11/1925, Lorenzo Della Loggia nato il 2/12/1983, Alfredo D’Ercole nato il 17/5/1942, Simona D’Ercole nata il 23/5/1979, Giuliana Di Battista nata il 4/3/1932, Luca Di Cesare 50 anni, Rosina Di Filippo nata il 26/2/1924, Maria Di Giacobbe nata l’1/11/1947, Stefania Di Marco nata il 12/2/1952, Paolo Di Marco nato il 30/3/1987, Alessio Di Pasquale nato il 14/10/1988, Alessia Di Pasquale nata il 10/8/1986, Gabriele Di Silvestre nato il 10/8/1989, Alessio Di Simone nato il 13/9/1984, Domeica Di Stefano nata il 23/1/1943. Odolinda Di Stefano nata il 5/7/1937, Caterina Di Vincenzo tra 55/65 anni, Assunta D’Ignazio nata l’ 11/11/1937, Corrado Dottore nato il 3/04/1963, Boshti El Sajet nato il 9/12/2005, Liliana Elleboro nata il 17/2/1933, Adriana Enesoiu nata l’11/05/1961, Andrea Esposito nato il 12/4/2006, Francesco Maria Esposito nato il 16/2/1985, Domenica Fabi nata il 12/2/1934, Delia Solidea Ferella nata il 5/5/1928, Filippo Ferrauto nato il 19/4/1932, Claudio Fioravanti nato il 28/3/1943, Liliana Fiorentini nata il 12/07/1931, Elpidio Fiorenza nato il 26/10/1983, Rosalba Franco, Mauran Frati’ nata il 13/1/1997, Wilma Gasperini nata il 29/8/1926, Giuseppina Germinelli del 2002, Chiara Germinelli del 1998, Micaela Germinelli nata il 16/8/1995, Rosa Germinelli nata il 29/3/1992, Costantin Ghiroceanu Laurentiu nato il 19/12/1968, Antonio Iavan Ghiroceanu nato il 12/11/2008, Aurelio Giallonardo nato il 16/6/1930, Salvatore Giannangeli nato il 25/9/1934, Vincenzo Giannangeli nato il 9/10/1973, Riccardo Giannangeli nato il 13/05/1977, PIervincenzo Gioia nato il 7/06/1963. Luigi Giugno nato l’1/8/1974, Francesco Giugno nato il 20/9/2007, Armando Giustiniani nato il 30/4/1916, Kristina o Marina Grec di 3-5 anni, Alberto Guercioni nato il 16/8/1973, Demal Hasani nato il 15/12/1967, Refik Hasani nato l’1/05/1965, Hamade Husein nato il 28/7/1987, Franca Ianni nata il 17/3/1948, Michele Iavagnilio nato il 20/9/1983, Maria Incoronata Iberis nata il 2/4/1927, Pierina Innocenzi nata il 3/9/1952, Carmelina Iovine nata il 15/12/1986, Giuseppe Italia nato il 2/8/1963, Vassilis Koufolias nato l’8/9/1981. Ivana Lannutti nata il 3/7/1986, Maria Leonetti nata il 21/3/1928, Vezio Liberati nato il 12/6/1946, Vincenzo Liberati nato il 6/11/1941, Giovanna Lippi nata l’1/1/1955 , Giuseppe Lippi nato il 3/12/1918, Pasqualina Lisi nata il 3/3/1950, Laura Longhi nata il 10/5/1935, Lidia Lopardi nata il 18/3/1917, Luca Lunari nato il 15/3/1989, Ada Magno nata il 5/10/1916, Francesca Marchione nata l’8/8/1984, Elide Marcotullio nata l’11/2/1939, Maria Marcotullio nata il 6/11/1939, Bruno Marcotullio nato il 13/5/1942, Carmine Marotta nato il 13/1/1962. Maria Gilda Marrone nata il 24/7/1920, Lina Loretta Marrone nata il 15/4/1927, Maria Fina Marrone nata il 29/10/1923, Giuseppe Marzolo nato l’11/4/1976, Patrizia Massimino nata il 19/8/1954, Luana Mastracci nata il 5/12/1961, Luisa Mastropietro nata il 16/1/1935. Anna Mazzarella 6/9/1929, Valeria Mazzeschi nata il 23/9/1924 , Giuseppe Miconi nato il 19/3/1920, Roberto Migliarini nato il 6/12/1966, Maria Civita Mignano nata il 20/8/1984, Francesca Milani nata il 10/1/2000, Erminia Monti Vicentini nata l’11/11/1945, Federica Moscardelli nata il 19/4/1984, Silviu Daniel Muntean nato il 22/11/2002, Liberio Muzi nato il 26/4/1920, Lucilla Muzi nata il 13/12/1961, Cesira Pietrina Nardis nata il 3/4/1934, Maurizio Natale nato il 7/12/1987, Vincenzi Negrini nata il 25/2/1929, Ondrey Nouzovsky nato il 25/5/1991, Francesca Olivieri nata il 3/8/1986, Francesco Olivieri nato il 19/2/1951, Valentina Orlandi Argenis nata l’1/1/1986. Valbona Osmani nata il 13/4/1996, Arianna Pacini nata il 30/7/1982, Anna Palumbo nata il 9/6/1947, Maria Gabriella Paolucci nata il 3/3/1959, Arturo Papola nato il 9/5/1942, Elena Papola nata il 24/2/1935, Maria Paola Parisse nata il 10/5/1993, Domenico jr Parisse nato il 7/8/1991, Domenico Parisse sr nato il 31/10/1934. Anna Parobok nata il 25/7/1990, Fabiana Andrea Passamonti nata il 6/7/1970 , Sonia Pastorelli nata il 18/7/1964, Aleandro Pastorelli nato il 19/7/1921, Sara Persichetti nata il 2/1/1986, Tommaso Pezzopane nato il 5/2/1928, Iole Pezzopane nata il 13/6/1918, Susanna M. Celeste Pezzopane nata il 4/10/1983, Bendetta Pezzopane nata il 16/8/1982. Ilaria Placentino nata il 10/11/1989, Paola Puglisi nata il 18/12/1940, Andrea Puliti di 30-40 anni, Ilaria Rambaldi nata il 24/1/1984, Rossella Ranalletta nata il 22/10/1984, Oreste Ranieri nato il 24/04/1932, Carmen Romano nata il 24/05/1988, Giustino Romano nato il 6/9/1984, Elvio Romano nato il 31/8/1984, Maurizio Rocco Romualdo nato il 6/10/1920, Antonina Rosa nata il 7/12/1925, Michela Rossi nata il 27/4/1971, Valentina Rossi nata il 22/4/1975, Silvana Rotellini nata l’11/19/1933, Annamaria Russo nata il 24/1/1970, Serenella Sabatini nata il 7/9/1960, Martina Salcuni nata il 31/3/1988, Antonio Salvatore nato il 10/2/1931, Anna Santilli nata il 9/7/1934, Marco Santosuosso nato il 5/9/1988. Edvige Sbroglia di 45-50 anni, Maria Santa Scimia nata il 12/1/1935, Serena Scipione nata il 5/5/1984, Lorenzo Sebastiani nato il 28/9/1988, Maria Grazia Semperlotti nata il 17/9/1965, Ernesto Sferra nato il 26/10/1925, Emidio Sidoni nato l’8/1/1922, Emanuele Sidoni nato il 10/06/1948, Vittoria Silvestrone nata il 20/11/1917, Francesco Smargiassi nato il 26/2/1944, Flavia Spagnoli nata il 4/4/1989, Sandro Spagnoli nato il 25/12/1957, Assunta Spagnoli nata il 4/2/1949, Claudia Spaziani nata nel 1963 , Aurora Sponta nata il 25/2/1936, Michele Strazzella nato il 22/1/1981, Suor Lucia Rosina Ricci nata il 3/11/1926, Vittorio Tagliente nato il 11/7/1983. Marino Tamburro nato il 18/12/1930, Giuliana Tamburro nata il 9/01/1963, Enza Terzini nata il 2/2/1988, Ivana Testa nata il 6/10/1930, Evandro Testa nato il 7/6/1913, Noemi Tiberio nata il 2/2/1975, Paola Tomei nata il 28/5/1960, Raffaele Troiani nato il 19/1/1975, Giuliana Turco di 55-65 anni, Maria Urbano nata il 23/3/1989, Mario Valente nato il 26/3/1926, Matteo Vannucci nato il 21/6/1986, Vittoria Vasarelli nata l’1/1/1924, Giuseppina Vasarelli nata il 2/9/1929, Paolo Verzilli nato l’11/4/1982, Daniela Visione nata il 20/3/1966, Fabrizia Vittorini, Armedio Zaccagno nato il 7/9/1923, Sergio Zaninotto nato il 4/9/1940, Roberta Zavarella nata il 23/12/1983, Marta Zelena nata il 15/7/1992, Guido Zingari nato il 17/1/1949, Giuseppina Zugaro nata il 17/6/1956.