martedì 9 giugno 2009

Airbus: si esclude l'esplosione a bordo


Dopo il ritrovamento dei primi corpi comincia adesso il valzer dei numeri. Sembra davvero non esserci pace per le vittime del disastro aereo che ha colpito il volo AF 447, scomparso il 31 maggio mentre da Rio de Janeiro raggiungeva Parigi. Da sabato i dati forniti dalla marina brasiliana impegnata a 1.200 chilometri dalla costa per il recupero dei corpi, avevano aperto una breccia nel cuore dei familiari delle vittime: prima due poi 17. Poco rispetto a 228 tra passeggeri e membri dell’equipaggio ma abbastanza per sperare di essere più vicini alla verità. I 17 morti, però, sarebbero 16. Dichiarazione che ha creato sconforto tra i familiari e ha messo in luce le evidenti difficoltà di comunicazione tra i soccorritori brasiliani e i francesi impegnati anche loro in mare. La sensazione insomma che i due gruppi si parlino pochissimo è poi confermata da Henry Munhoz, portavoce dell’Areonautica brasiliana. «A partire da adesso - ha dichiarato - renderemo noti solo i corpi recuperati da noi». Una polemica sulle cifre che ben mette alla prova lo stress e la tensione dei parenti, ogni giorno di fronte a informazioni diverse e contrastanti. Il recupero dei corpi resta una priorità assoluta come sottolineato anche dal presidente del Brasile, Luiz Lula da Silva. In un programma radiofonico: «L’obiettivo del Brasile è trovare tutti i corpi». Le salme intanto, dovrebbero tutte essere arrivate oggi nell’isola di Fernando di Noronha per essere trasferite nell’istituto di medicina legale di Recife. L’obiettivo delle ricerche oltre ai corpi sono le scatole nere che emettono segnali solo per 30 giorni dal disastro. In questa corsa contro il tempo sulle loro tracce arriveranno due mini sottomarini francesi e una sofisticata strumentazione Usa. Intanto la marina brasiliana ha recuperato il timone di coda dell’A330 con ben visibile il logo dell’Air France. Questo pezzo del velivolo sembra far allontanare l'ipotesi che l’aereo possa essere esploso in volo. Non compaiono tracce di bruciature o di dilaniamento ma è risultato bloccato in uno dei numerosi messaggi automatici lanciati dall’aereo prima di scomparire. Si rafforzerebbe così l’ipotesi della distruzione progressiva del velivolo a causa di problemi strutturali o di guasti. Il disastro dell'A330 sta creando un terremoto nel prestigioso consorzio europeo dell’Airbus. Il sindacato dei piloti di Air France ha comunicato che i piloti della compagnia di bandiera non intendono più volare sugli aerei in cui non siano stati cambiati i sensori che misurano la velocità, considerati dagli investigatori francesi una delle possibili cause del disastro. E ripercussioni si avvertono anche sul mercato internazionale. Secondo il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung, l’International Lease Finance Corp, il più grande locatore di aerei al mondo, potrebbe cancellare gli ordini di 10 A380 superjumbo mentre molte compagnie aeree si dicono in attesa di nuove istruzioni dal prestigioso consorzio europeo con sede a Tolosa prima di mettere mano a qualsiasi modifica. Il direttore commerciale di Airbus, John Leahy, continua a difendere l’A330: «È la spina dorsale dell'industria aerea».

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