lunedì 6 luglio 2009

Corea del Nord: ancora lancio missili a corto raggio

A distanza di poche settimane dal suo ultimo "azzardo missilistico", alle 17.20 ora locale (le 11:20 in Italia) ed alle 18:00 ora locale (le 12:00 in Italia), Pyongyang ha lanciato nuovamente, ad una preoccupata comunità internazionale, la sua sempre più allarmante sfida.Secondo quanto affermato dal portavoce del Ministro della Difesa sudcoreano Won Tae-Jae, così come riportato dall'agenzia stampa ufficiale Sud Coreana Yonhap, infatti, due missili, presumibilmente a corto raggio, sarebbero stati lanciati dalla base militare di Sinsang-ni situata in prossimità della città di Wonsan.
Inoltre fonti dell'intelligence sudcoreana e statunitense riportano che è possibile che Pyongyang effettui ulteriori test di missili Scud (corto raggio) e Rodong (medio raggio) nel corso delle prossime ore.Indiscrezioni citate dal quotidiano sudcoreano Joong Ang ritengono addirittura possibile che i test possano essere effettuati il 4 Luglio, giorno particolare e pieno di valenza storica e simbolica per gli Stati Uniti che in tale data celebrano la loro indipendenza dalla corona britannica.Tale tesi parrebbe peraltro avvalorata dal divieto di navigazione, imposto dalle autorità nord coreane, del tratto di mare antistante la costa orientale del paese.
Ricordando che nello scorso mese di giugno, in risposta all'inasprimento delle sanzioni economica imposte dall'ONU, ed alla risoluzione ONU 1874 (presa d'urgenza contro la Corea del Nord in conseguenza dei test missilistici effettuati da Pyongyang il 25 maggio scorso con la quale si proibisce alla Corea del Nord di trasportare all'esterno dei propri confini tanto armi convenzionali quanto componenti per armi nucleari), Kim Yong-Il aveva annunciato di voler destinare al programma militare nucleare tutto il plutonio ottenuto dalle barre di uranio esausto, si capisce quanto questa nuova sfida allarmi la già preoccupata comunità internazionale.
Inoltre, per comprendere a fondo il quadro di una situazione sull'orlo del tracollo nonché la ragione che muove le azioni di Kim Yong-Il, è doveroso segnalare che, nonostante la stampa occidentale non abbia gettato la dovuta luce su un fatto tanto particolare e significativo, da qualche settimana è in corso nel mar di Corea un singolare inseguimento che vede il cacciatorpediniere statunitense "Uss John Mc Cain" sulla scia del mercantile nordcoreano "Kang Nam" diretto a Myanmar, in Birmania, e nelle cui stive si sospetta ci sia materiale radioattivo oppure armi, in entrambi i casi un carico che, secondo la detta risoluzione, non avrebbe dovuto lasciare le coste della Corea del Nord.
La Kang Nam non ha fin ora dato segni di volersi volontariamente arrestare per aprire le proprie stive agli ispettori americani e la John Mc Cain non si trova, chiaramente, nella posizione di aprire il fuoco sul mercantile; dunque l'unica speranza della comunità internazionale per intercettare la Kang Nam è che questa accosti al porto di Singapore per rifornirsi di carburante.Se la Kang Nam attraccasse in porto a Singapore, sarebbe possibile, per le autorità locali, procedere ad un controllo delle stive e prendere eventualmente misure diplomaticamente più opportune rispetto a quelle che avrebbero potuto prendere i cannoni della Mc Cain.
Alla luce di quanto appena detto, dunque, il lancio missilistico del 2 luglio potrebbe essere letto come un monito dal messaggio chiaro tra le cui righe si legge che Pyongyang non scherzava affatto quando minacciava che ogni atto ostile sarebbe stato contrastato da una risposta militare decisa ed immediata.
Per ora il raggiungimento degli equilibri geopolitici di questa affascinante e facinorosa porzione del Sud Est Asiatico risulta, proprio come la Kang Nam ed il suo misterioso carico, ancora in alto mare.

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