venerdì 8 maggio 2009

Esami comprati: Le lauree saranno revocate!


NAPOLI — Il record è di Alessandra, studentessa fuori corso ormai da molti anni: un­dici esami falsi, tra cui Diritto commerciale, Diritto civile, Procedura civile, Economia politica. Come lei molti altri iscritti alla Federico II, facoltà di Giurisprudenza, avevano comprato gli esami. Avevano cioè pagato i bidelli perché al­terassero le «camicie», vale a dire i verbali di esame, ag­giungendo i loro nomi a quel­li degli studenti che effettiva­mente avevano sostenuto le prove. Lo scandalo scoppiò l’au­tunno scorso.
Ieri gli agenti della Digos, coordinati dal vi­cequestore Antonio Sbordo­ne, hanno perquisito le abita­zioni di quattro studenti (tra cui Alessandra) e tre bidelli, sequestrando computer, agende, telefonini. Non sono saltati fuori, però, i libretti universitari, che gli investiga­tori cercavano per avere la controprova dei falsi. L’in­chiesta è del pm Giancarlo Novelli, della sezione reati contro la pubblica ammini­strazione. Una quarantina gli indagati con le accuse di cor­ruzione e falso, in gran parte studenti. Tutti fuori corso, tutti di età non verdissima, hanno pagato alcune migliaia di euro a esame; le tariffe, è emerso dalle indagini, varia­vano a seconda del voto. Il meccanismo della falsifi­cazione è quello arcinoto e già accertato nel corso di in­chieste analoghe. Il docente, prima di ogni seduta d’esa­me, riceve dal bidello le «ca­micie » in bianco; le restitui­sce al termine della seduta, compilate con i nomi degli studenti esaminati, i voti e la firma. Anziché riportare le «camicie» in segreteria, i bi­delli ne sostituivano una, rifa­cendola da capo e aggiungen­do i nomi di uno o due stu­denti; ovviamente, falsificava­no le firme dei docenti.
Ad ac­corgersi che qualcosa non an­dava è stato, alcuni mesi fa, proprio un bidello, che aveva riscontrato anomalie nei nu­meri di verbale. La Federico II, d’intesa con la Procura, sta ora facendo una verifica su tutti gli esami sostenuti nella facoltà di Giurisprudenza fi­no al 2006; quelli irregolari sa­ranno revocati.
Alcuni degli studenti che hanno comprato gli esami, è emerso dai con­trolli, hanno già conseguito la laurea: sarà revocata anche quella. Le verifiche in corso sono più rapide nei casi in cui i professori abbiano pro­pri appunti con le date degli esami e i nomi degli allievi che li hanno superati. Sulla vi­cenda è intervenuto il presi­de di Giurisprudenza, Lucio De Giovanni: «Ribadisco che questi episodi indegni sono stati tempestivamente denun­ciati dalla nostra amministra­zione a seguito dei costanti controlli da essa esercitati. Ho poi offerto e continuerò ad offrire all’autorità giudizia­ria ogni collaborazione affin­ché eventuali colpevoli siano giustamente perseguiti. Pro­prio il fatto che sia stata la no­stra Università ad accorgersi di tali irregolarità dimostra quanto sia efficace il sistema di controllo interno a garan­zia dei tantissimi studenti onesti». Tra le prove raccolte dagli investigatori ci sono le inter­cettazioni di alcune telefona­te intercorse tra bidelli e stu­denti: colloqui avvenuti qua­si sempre in prossimità delle sessioni d’esame.

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