Blindato dal governo che vi ha posto la fiducia - come se ciò fosse una novità - oggi alla Camera sarà votato il disegno i legge sulla sicurezza che ha fatto tanto discutere. Un decreto che rende reato la clandestinità (punto su cui l'Unione Europea ha lungo dibattuto affinchè l'Italia cambiasse rotta), introduce le ronde (punto che ha visto scioperare le forze armate perchè tanto non contano niente), prolunga da due a sei mesi la permanenza degli irregolari nei Centri di identificazione ed espulsione e inasprisce il carcere duro ai boss.
E tra le tante, l'ultima polemica è esplosa alla vigilia sul destino dei figli dei clandestini che secondo l'interpretazione del testo - successivamente smentita dal governo - richiederebbero l'adottabilità.
La norma imporrebb agli stranieri di mostrare il permesso di soggiorno per accedere agli uffici pubblici, eccezion fatta - per fortuna - per le scuole dell'obbligo e per gli ospedali.
E Donatella Ferranti, del Pd, subito attacca: "Se una donna clandestina partorisce in Italia, ma non è in possesso del passaporto, non può conoscere neanche il proprio figlio, oltre a non poterlo iscrivere all'anagrafe. Se poi venisse espulsa suo figlio verrebbe messo in adozione".
"Alla puerpera irregolare - continua - viene dato, per il periodo della gravidanza e del parto, una sorta di permesso di soggiorno provvisorio. Ma perchè il questore glielo possa dare la clandestina deve avere il passaporto che molto spesso non ha. E allora, per sottrarsi al pericolo di denuncia dell'ufficiale di stato civile eviterà di registrare la nascita". Avremmo così, in Italia, tanti bambini "invisibili".
Ma il sottosegretario all'Intero, Alfredo Mantovano, corre ai ripari e smentisce e subito viene appoggiato dal ministro Roberto Maroni: "E' falso che nel ddl ci sia una norma per cui i bambini clandestini potrebbero essere immediatamente adottabili. La legge Bossi-Fini prevede la concessione automatica del permesso di soggiorno di sei mesi dalla nascita del bambino sia per il figlio che per i genitori". E non arrendendosi davanti alla prospettiva che questa legge sia ritenuta "razzista", la relatrice del ddl Iole Santelli aggiunge: "A quel punto entrambi possono iscriverlo all'anagrafe".
Ma nel ddl resta il reato di clandestinità. Chi lo commetterebbe? E cosa si rischia?
Per chi affitta una casa ai clandestini è previsto il carcere fino a tre anni. La cittadinanza italiana costerà 200 euro, mentre il permesso di soggiorno tra gli 80 e i 200 euro. Eh la crisi! Le casse dello Stato vanno riempite e quindi perchè non strappare via dei soldi immaginari anche agli stranieri che giungono sulla penisola italiana proprio per trovare lavoro...
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