lunedì 6 aprile 2009

NOTIZIE DA ITALIA & MONDO

Potrebbero superare il numero di 100 le vittime del terremoto che questa notte ha duramente colpito la Regione Abruzzo, come preannunciato dai soccorritori, anche se le morti sinora accertate sono 92. Centomila gli sfollati e circa 50 mila le case lesionate o distrutte nei circa 26 comuni interessati nella provincia de L'Aquila. Questo il bilancio provvisorio della tragedia che questa notte ha sconvolto la regione del centro Italia e che conta anche 1.500 feriti. Relativamente alle polemiche sorte in merito alla possibile prevedibilità del sisma, il sottosegretario alla Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha tenuto a precisare che nei giorni scorsi aveva convocato la Commissione Grandi Rischi, proprio alla luce dello sciame sismico che aveva preceduto la scossa di questa notte. "L'unica cosa che si poteva fare era preparare il sistema e questo è stato fatto", ha detto Bertolaso in conferenza stampa. Stando a quanto indicato anche da alcuni esperti sismologi l'evento non era assolutamente prevedibile, in quanto non è mai stata scientificamente e statisticamente accertata una connessione fra lo sciame sismico ed il verificarsi di eventi di tale portata.

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''Ci sono degli sciacalli in giro'', denuncia il presidente della Provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane. ''Questa notte - ha aggiunto - pochi minuti dopo la scossa erano gia' in circolazione'', sia nel centro dell'Aquila, che nei paesini della provincia. ''Abbiamo immediatamente avvertito la polizia - ha aggiunto - e loro sono gia' a lavoro''.

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Il romeno Oltean Gavrila, 27 anni, detenuto a Regina Coeli con Ionut Jean Alexandru per lo stupro nel parco della Caffarella il giorno di san Valentino, è accusato di un'altra violenza sessuale ai danni di una 20enne. A incastrarlo il Dna recuperato dopo gli abusi ai quali fu sottoposta una studentessa in un parco del Pigneto il 18 luglio.

Adescava le sue vittime offrendo un posto di lavoro da badante e durante il colloquio, che avveniva nella sua casa, le narcotizzava facendo bere loro un caffè con dei sedativi e poi le stuprava. L'uomo, un italiano di 44 anni, con alle spalle una condanna per tre stupri ridotta dai benefici di legge, è stato condannato a dieci anni di reclusione per violenza sessuale aggravata dal gup di Milano Giuseppe Gennari. Il giudice ha accolto la richiesta di condanna del procuratore aggiunto Marco Ghezzi. Lo stupratore seriale, Daniele Scardetta, magazziniere e residente a Milano, era stato arrestato nel settembre scorso in seguito alla denuncia di una ecuadoriana di 49 anni. La vittima, nel marzo scorso, si era recata nell'appartamento dell'uomo dopo aver letto un'inserzione per un posto da badante. Scardetta le aveva preparato un caffè con aggiunta di benzodiazepine, un narcotico che lei in quella occasione non aveva bevuto. L'aveva fatto però il giorno successivo: si era addormentata e lui l'aveva stuprata. L'uomo, dopo l'arresto, aveva confessato la violenza.
RECIDIVO - Leggendo la notizia sui giornali, un'altra donna, un'italiana di 26 anni, aveva riconosciuto il violentatore denunciando un episodio avvenuto nel luglio scorso. Anche lei infatti era stata adescata con la scusa di un lavoro, narcotizzata e stuprata. Scardetta era uscito dal carcere nel 2006, dopo aver scontato 3 anni di reclusione per tre violenze sessuali. Il gup dell'epoca per quei fatti (17 capi di imputazione in totale) l'aveva condannato a otto anni, ridotti a sei in appello e poi erano intervenuti i benefici di legge, tra cui la liberazione anticipata. L'uomo, ritenuto dagli inquirenti un pericoloso stupratore seriale, era rientrato anche in un programma di cura speciale godendo dell'assistenza di un medico. È stato condannato a pagare 30 mila euro di provvisionali alle due parti civili.
NON AMMESSO IL COMUNE COME PARTE CIVILE - Il giudice non ha invece ammesso la costituzione di parte del Comune di Milano. «Apprendiamo con sorpresa che un gup ha negato al Comune di Milano la facoltà di costituirsi parte civile in un procedimento penale che vede coinvolto un violentatore seriale», ha affermato il vicesindaco Riccardo De Corato. «La decisione disattende due sentenze della Corte di Cassazione e un orientamento opposto espresso da giudici dello stesso Tribunale: l'ultimo lo scorso marzo quando la Corte d'Appello ha confermato il risarcimento di diecimila euro al Comune per il caso della diciassettenne cinese stuprata da sei connazionali al Parco Lambro. Il Comune di Milano, che è attualmente a fianco delle vittime in ben 4 processi, non demorde e andrà avanti nella sua costante azione in difesa delle donne».


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Pirati somali hanno sequestrato una nave britannica gestita da una società italiana. Lo ha reso noto il portavoce della compagnia che si occupa della sicurezza nell'oceano indiano, secondo la quale il sequestro è avvenuto questa mattina presto in una località non ancora esattamente identificata al largo della Somalia. Secondo le prime informazioni, la nave britannica sarebbe la Malaspina Castle e stazza 32mila tonnellate.
Ancora nessuna notizia su numero e nazionalità dell'equipaggio della nave britannica, tranne la conferma che presumibilmente è numeroso. La Malaspina Castle stazza 32.000 tonnellate.
Oggi, secondo quanto ha reso noto oggi a Nairobi ancora il portavoce del Programma di Assistenza marittima per l'Est Africa, la stessa sorte è toccata anche ad un peschereccio con bandiera di Taiwan, sequestrato molto più a sud della normale zona di operazione dei pirati somali.
Sempre oggi si è avuta notizia del sequestro sabato di uno yacht francese, giorno in cui era stato catturato anche un cargo tedesco. Ecoterra International, Ong che si occupa di sorveglianza marittima, ha informato che anche uno yacht battente bandiera francese è stato catturato dai pirati a circa 640 chilometri al alrgo di Ras Hafun, nel nordest della Somalia.

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Un uomo di 30 anni è stato sottoposto ad un duplice trapianto di parte del viso e delle mani al di sotto del polso. L'intervento, il primo del genere, è avvenuto all'ospedale Henri Mondor di Creteil, alla periferia di Parigi. Le due équipe di più di 40 persone tra medici e infermieri, intervenute in contemporanea, hanno lavorato per una maratona di oltre 30 ore. Il paziente aveva subito gravi ustioni nel 2004 a causa di un incidente.




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Stanno arrivando al dipartimento della protezione civile offerte di aiuti da tanti paesi per il terremoto di questa notte. Tra i paesi che hanno contattato il dipartimento ci sono Russia, Germania, Francia, Grecia, Israele ed anche l'Unione Europea. Per ora comunque, ha spiegato il dirigente della protezione civile, Agostino Miozzo, ''non abbiamo bisogno di aiuti dagli altri paesi''. 06/04/2009 15:02

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