domenica 29 marzo 2009

GB: Ragazzino di 13 anni scopre di non essere lui il padre

Prima scopre che diventerà padre a 13 anni. Non si vergogna di ciò. Dimostra maturità. Troppa maturità per un ragazzino di 13 anni che vive solo della paghetta e che prestissimo è stato catapultato nel mondo dei grandi.

Ma lei, la sua compagna, madre di quella figlia concepita nella precoce adolescenza, perché lei ne ha solo 15, di maturità sembra possederne poca.

Oggi si scopre che Alfie potrebbe non essere il padre della piccola con la quale si era fatto fotografare. Alfie non è il padre di quella piccola a cui aveva promesso una vita dignitosa.

E ora altri due ipotetici padri si fanno avanti.

Il primo si chiama Richard Goodsell. Ha 14 anni e ha rivelato di aver avuto frequenti rapporti sessuali con Chantelle, nel periodo in cui lei è rimasta incinta. Ora chiede il test del DNA per risolvere l'enigma. "So di poter essere io il padre, tutti lo pensano. - dichiara - I miei amici dicono che la piccola ha i miei occhi, persino mia madre lo dice. Ho il diritto di sapere".

Il secondo ipotetico padre ha anche lui 14 anni, ma al contrario di Alfie e Richard si dichiara timoroso di scoprire che quel piccolo pargolo sia suo: "Ho dormito con Chantelle circa nove mesi fa e sono davvero preoccupato di poter essere il padre".

Ora la questione non è l'uso o no del preservativo. La castità prematrimoniale o una scarsa educazione sessuale.

La questione è un senso di irresponsabilità da parte di ragazzini ancora bambini che si ostinano a voler entrare nel mondo degli adulti senza ancora farne parte realmente.

Il problema sono i mezzi di comunicazione che ogni giorno trasformano la nostra televisione in spazzatura. Telefilm spinti consentiti ai minori. Talk show che hanno tutta l'impressione di essere dei porno show e si potrebbe continuare all'infinito.

E vorrei rifarmi a qualche commento lasciato da qualche giornalista di "Libero" che sostiene che la colpa è della sinistra. Una sinistra che a parer suo ha cancellato valori importanti come la famiglia.

Ma perché di ogni questione, di ogni problema deve farsene una questione politica? Perché non si analizza per quello che è veramente?

Il problema è che i ragazzini di oggi stanno crescendo troppo in fretta. La colpa non è della politica, ma della società. Famiglie che vivono nella frenesia mondana. Bambini lasciati vivere allo sbaraglio perché i genitori che corrono dalla mattina alla sera per mettere una pagnotta in tavola a cena.

E si cresce per strada, imitando i modelli che i media "passano". E sono dei bei modelli?

Ma la colpa di tutto questo non è né della destra né della sinistra, ma solo ed esclusivamente del dio denaro che oggi ci spinge a cercare di guadagnare di più per correre ai ripari.

L'assenza di dialogo in famiglia non è colpa della sinistra. E' colpa delle famiglie, che vivono secondo le istruzioni della moneta.

Occorre tornare tutti a scuola. A scuola di valori, a scuola di educazione. Ed è giusto, coi tempi che corrono, andare ai ripari e dire a tutti i ragazzi presenti su questo mondo "se proprio volete avere rapporti sessuali prendete precauzioni".

E ai più giovani è doveroso dire "Avere rapporti sessuali non è come giocare alla play station, ma comporta delle responsabilità nei confronti di un altro essere umano e nei vostri confronti. Non fa più "belli" o più "maci" nei confronti dei vostri coetanei. Ci sono altre espressioni d'amore che sono anche molto più belle. Romanticismo, ecco cosa manca nella vostra vita! Datevi al romanticismo".


mercoledì 25 marzo 2009

Testamento biologico: bocciato l'emendamento

Gli emendamenti dell'opposizione non sono stati accolti. Cosa vuol dire? Che in Italia non ci saranno "altri casi Englaro".
L'alimentazione e l'idratazione artificiali non potranno essere sospesi, per alcun motivo al mondo.
Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, parla di «successo per il Governo e per il nascente Pdl» e aggiunge: «Con questo provvedimento non sarà più possibile un caso Englaro». «Aggiungo - continua - la mia soddisfazione personale, perché avevo varato dei provvedimenti amministrativi che vengono confermati in pieno da questa legge».

Critico, invece, il Pd. In vista dell'approvazione del disegno di legge sul testamento biologico prevista giovedì al Senato in prima lettura, Anna Finocchiaro afferma di non aspettarsi «più nulla». «Il Pdl - spiega la capogruppo del Pd al Senato - attraversa una contingenza politica particolare. Si sono irrigiditi, in modo per certi versi irragionevole, per altri versi ingeneroso, per altri ancora incostituzionale», afferma l'esponente del Pd conversando con i giornalisti presenti a Palazzo Madama.

Diversa la posizione dell'Udc. In una nota, il presidente dei senatori dell'Udc, Gianpiero D'Alia dice: «Si prefigura una maggioranza per la vita molto più ampia di quella prevista. Questo testimonia la libertà del Parlamento, a dispetto di chi lo ritiene soggiogato, e il senso di responsabilità con cui si sta affrontando un tema così delicato. Sta trionfando una cultura costituzionale che promuove la vita e rinnova l'alleanza terapeutica tra medico e paziente».

E l'Italia dei Valori scaglia la pietra. «Il Pdl e la maggioranza tutta hanno fatto abortire qualsiasi tipo di confronto - afferma Felice Belisario, presidente dei senatori dell'Idv. - Volevamo il dialogo senza pregiudiziali ma non è stato possibile e la responsabilità è tutta del governo e della sua maggioranza che hanno chiuso l'uscio a qualsiasi tentativo di sintesi». «Da parte dell'Italia dei Valori - conclude Belisario - non c'è stato alcun cedimento alle suggestioni incerte e contraddittorie della maggioranza. Il nostro no è convinto e unanime. Quella che si sta votando è una legge brutta. Purtroppo non ci sarà molto altro da fare che chiedere ai cittadini di esprimersi»

L'emendamento Finocchiaro si riferiva al comma 6 dell'articolo 3 del ddl, che prevede che «l'alimentazione e l'idratazione, nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente, sono forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze fino alla fine della vita. Esse non possono formare oggetto di Dichiarazioni anticipate di trattamento». L'emendamento Finocchiaro chiedeva di sostituire tale comma con la seguente formulazione: «L'idratazione e la nutrizione, indicate nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente, sono da considerarsi sostegno vitale e sono comunque e sempre assicurate al paziente in qualunque fase della vita. Nell'ambito del principio di autodeterminazione, nel rispetto dell'articolo 32, secondo comma, della Costituzione, è ammessa l'eccezionalità del caso in cui la sospensione di idratazione e nutrizione sia espressamente oggetto della Dichiarazione anticipata di trattamento».

martedì 17 marzo 2009

Il mostro austriaco. Avviato il processo

Fritzl: "Non ho ucciso nessun bimbo"
Si è aperto in Austria, sotto i riflettori, il processo al padre incestuoso Joseph Fritzl. Il 73enne ingegnere "mostro di Amstetten" è entrato in Aula con il volto coperto da una cartella azzurra. Le accuse a suo carico sono di "omicidio, privazione di libertà, abusi e riduzione in schiavitù" per aver rinchiuso e violentato la figlia Elisabeth per 24 anni. Il 73enne si è dichiarato colpevole di stupro e incesto, ma non di omicidio.

"Non ho ucciso nessun bambino"
Il "mostro di Amstetten" si è dichiarato colpevole di stupro e incesto, ma ha negato l'accusa di omicidio relativa alla morte di uno dei suoi figli-nipoti, un neonato deceduto subito dopo la nascita. Fritzl ha anche rifiutato l'accusa di aver tenuto in stato di schiavitù la figlia Elisabeth per gran parte della sua vita. L'accusa di omicidio preterintenzionale nei riguardi del figlio incestuoso morto nel 1996 è infatti difficile da provare, in quanto il bambino aveva gravi problemi respiratori e morì 70 ore dopo la nascita. Stabilire se fosse in condizioni tali da farlo sopravvivere, una volta ricevuta la necessaria assistenza medica, è di fatto impossibile, non esistendo più il cadavere, in quanto Fritzl lo bruciò nella stufa.
Anche la riduzione in schiavitù della figlia Elisabeth è difficile da dimostrare, in quanto in Austria esiste solo il reato di "traffico di schiavi", che finora non è mai stato perseguito nel Paese.
"Un'infanzia difficile"
"Ho avuto un'infanzia molto difficile", ha raccontato Fritzl con voce tremante ai giudici. "Mia madre non mi voleva". Una relazione difficile, senza manifestazioni d'affetto da parte della donna (anch'essa vittima di un'infanzia complicata, costretta a lavorare nei campi dall'età di otto anni), con un padre che compariva solo "raramente e in maniera sporadica".
"Lei semplicemente non voleva un figlio e mi trattava di conseguenza: io fui picchiato". Ma all'età di 12 anni, la svolta: il piccolo Josef decise che ne aveva abbastanza di percosse e che non avrebbe più tollerato maltrattamenti. "E da qual momento in poi, per lei divenni Satana in persona".
L'imputato si copre il volto.
Il "mostro" ha percorso i 100 metri che separano la sua cella dall'Aula con il volto coperto da una cartella contenitore di documenti azzurra. Durante il tragitto ha dovuto "sfilare" davanti alle telecamere incalzato dalle domande della stampa, come è usanza in Austria, prima dell'inizio del processo. Domande alle quali ha opposto il silenzio.
Proteste all'esterno
All'esterno dell'Aula, sono state inscenate numerose proteste e manifestazioni di denuncia.
Il processo
Il processo, che durerà almeno 5 giorni, si tiene a St. Poelten, capitale della Bassa Sassonia, 80 chilometri a ovest di Vienna, e tribunale di competenza per il luogo dove si sono svolti i fatti: la cittadina di Amstetten, città di poco più di 23mila abitanti.
Fritzl è accusato di "omicidio, privazione di libertà, oltre 3000 abusi e riduzione in schiavitù". L'omicidio si riferisce al settimo figlio, avuto dalla figlia Elisabeth, morto pochi istanti dopo la nascita, e che l'uomo avrebbe bruciato nella stufa. Per questo reato Fritzl potrebbe essere condannato all'ergastolo.
L'uomo rischia dai 10 anni al carcere a vita. L'imputato ha ammesso gli abusi, ma ha respinto l'accusa di aver ucciso uno dei bambini. La giuria è composta da 8 persone, ma sono previsti 4 sostituti, nel caso i primi decidano di ritirarsi.
La figlia Elisabeth
Il secondo giorno arriveranno le testimonianze della vittima Elisabeth, oggi 42enne. Non si presenterà in aula, ma tramite alcuni video, che sono stati girati durante 11 ore di sedute con la polizia e gli psichiatri l'anno scorso. La sua è preannunciata come una testimonianza straziante, alla quale la stampa non potrà assistere. La donna racconterà la sua infanzia e di quando il padre ha cominciato ad abusare di lei, a soli 11 anni, accusa che lui smentisce.
Tra gli altri testimoni c'è il fratello Harald e gli esperti forensi.
Rosemarie, la moglie dell'uomo ha chiesto il divorzio
La madre e moglie del mostro, invece, Rosemarie Fritzl, 69 anni, stanca di sentirsi chiedere se "veramente non si era accorta di niente", sembra essere andata "in vacanza", scrive "The Guardian". Non testimonierà contro il marito. Ma pare che abbia fatto domanda di divorzio. Secondo il tabloid britannico "The Sun", la donna ha cambiato nome e si è trasferita in un'altra città per cercare di fuggire alla vergogna e all'infamia che hanno colpito suo marito. Al Sun ha detto: "Non so dove sbattere la testa. La mia vita è già stata abbastanza rovinata. Non ho più un soldo. Il mio orgoglio è tutto quello che mi è rimasto, quello e la mia famiglia. Tutto ciò a cui tengo ora è la mia famiglia". La donna raramente esce di casa, risponde al telefono e si fa consegnare la spesa a domicilio.
Il circo mediatico
Le emittenti televisive di tutto il mondo hanno invaso la cittadina della Bassa Austria anche se il dibattimento avverrà per lo più a porte chiuse. In aula saranno ammessi inizialmente 95 giornalisti che però dovranno uscire quando inizierà il processo vero e proprio. Intanto, fuori, i camioncini dei media intasano la strada Ybbs, all'esterno dalla casa-bunker di Fritzl. Mentre a St.Poelten, i bar sono aperti 24 ore su 24, gli alberghi hanno quadruplicato i prezzi e la città registra il tutto esaurito, cosa a cui non si assisteva da anni.
Il sindaco ha invitato i giornalisti a un assaggio dei vini della zona una di queste sere, nell'intento di limitare i danni d'immagine di una città che non deve essere ricordata solo perchè qui è stato processato lo stupratore Fritzl.
C'è anche chi ha provato a sfruttare l'onda mediatica come un ristorante che aveva introdotto nel menu la "Fritzl Schnitzel", la cotoletta di Fritzl. Idea che le autorità locali hanno bloccato in tempo.
La vicenda
La storia di Elisabeth emerse ad aprile dello scorso anno ad Amstetten, quando Fritzl condusse in ospedale la figlia maggiore dell'incesto che non stava bene. I medici si insospettirono per il colore della pelle della ragazza, vissuta per 19 anni senza vedere la luce del sole nello scantinato di 60 mq senza finestre sotto l'appartamento in cui Fritzl viveva con la moglie ed altri sei figli. Secondo la versione che l'uomo aveva fornito, Elisabeth era fuggita di casa a 18 anni nel 1984. In realtà era stata rapita da lui e tenuta per 24 anni nello scantinato con tre dei sette figli, senza che le fosse mai consentito di uscire. Un altro bambino, Michale, era morto ed altri tre erano stati affidati alle cure della madre di Elisabeth con un lettera in cui la ragazza affermava di non potersene occupare.
Il precedente di Natascha Kampusch
La vicenda di Fritzl lasciò sotto shock l'Austria, che già aveva vissuto due anni prima la rivelazione del dramma di Natascha Kampusch, una ragazza di 18 anni che riuscì a liberarsi e a fuggire da una cella di sei metri quadrati in cui era stata tenuta per otto anni da un maniaco.
(notizia presa da Tgcom)

mercoledì 11 marzo 2009

Cassazione: Blog salvi dagli obblighi della stampa

Giunge dalla Cassazione una buona notizia per gli utenti della rete: blog, newsletter, newsgroup e forum non possono essere considerati al pari della stampa e proprio per questo motivo non sono soggetti agli stessi obblighi e alle stesse tutele.

La questione era sorta da un ricorso presentato all'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori). Questa, infatti, contestava la legittimità del sequestro di alcune pagine del suo sito: alcuni messaggi pubblicati dai lettori del forum Dì la tua, ritenuti offensivi verso il comune sentimento religioso.

Nella sentenza 10535, la Cassazione stabilisce che i forum sono "una semplice area di discussione dove qualsiasi utente o gli utenti registrati sono liberi di esprimere il proprio pensiero ma non per questo il forum resta sottoposto alle regole e agli obblighi cui è soggetta la stampa o può giovarsi della guarentige in tema di sequestro che la Costituzione riserva solo alla stampa".

La Cassazione ha, inoltre, esteso questa deisione anche a "newsletter, blog, forum, newsgroup, mailing list, chat, messaggi istantanei".

martedì 10 marzo 2009

Canada, sponsorizzano le nozze su Facebook




Una giovane coppia canadese ha pensato di ricorrere agli sponsor per finanziare le loro nozze. A lanciare l'idea, usando il social network di Facebook, sono stati Jane MacNeil, di 24 anni, e il suo fidanzato Andrew Hall, di 33, che offrono pubblicità in cambio di sconti e donazioni. La coppia ha già trovato un dee-jay per il ricevimento e il fotografo, mentre la futura sposa è in trattative per i gioielli da indossare alla festa di nozze.
In cambio, si legge sul quotidiano canadese Chronicle-Herald di Halifax, i futuri sposi offrono la possibilità di distribuire un biglietto con i ringraziamenti allo sponsor insieme agli inviti, oppure il suo nome stampato sui cartellini delle bomboniere che tutti gli ospiti porteranno a casa, o anche di indossare T-shirt con i nomi di tutti i benefattori durante le feste di addio al celibato.Il futuro sposo assicura che tutto sarà fatto con il massimo del buon gusto e che alle nozze, fissate per il prossimo ottobre, non ci saranno di certo striscioni con il nome dello sponsor che svolazzano ovunque. "E' un matrimonio - dice Hall - non una pista di auto da corsa".

venerdì 6 marzo 2009

Spagna: anche i transessuali possono far parte dell'esercito

Da oggi in Spagna anche i transessuali potranno far parte dell'esercito.

E' infatti in vigore una nuova normativa che ne regola l'ingresso nelle Forze armate, dando il via libera all'arruolamento anche di tutti coloro che sono privi dell'organo genitale maschile.

L'ordine ministeriale porta la firma della vice premier Maria Teresa Fernandez de la Vega e modifica il quadro medico delle esclusioni, in vigore dal 1989.

Quella norma prevedeva "l'assenza totale o parziale del pene" come uno dei motivi per respingere la richiesta di arruolamento di un transessuale nelle Forze armate. Il quotidiano spagnolo 'El Mundo' ricorda il caso di A.G.R, un transessuale che dal 2007 sogna di entrare in Cavalleria e si è sempre visto negare l'autorizzazione a far parte delle Forze armate.

Il ministero della Difesa guidato da Carme Chacon aveva annunciato già dall'anno scorso l'intenzione di arrivare a una modifica della normativa per evitare discriminazioni.

Nelle Forze armate spagnole ci sarebbe infatti da diversi anni almeno un transessuale donna che, secondo fonti militari, non avrebbe mai patito di alcuna discriminazione, sia al momento dell'arruolamento, sia nello svolgimento di missioni.

notizia Tgcom