giovedì 26 febbraio 2009

Scuola: polemiche per il "menù quaresima"



Piovono critiche sulla circolare dell´assessore alle Politiche educative, Laura Marsilio, che ha imposto il "menu della quaresima" nelle scuole elementari e medie, bandendo la carne dalle mense cittadine ogni venerdì sino a Pasqua. E se Valentina Seri, assessore nel XVI municipio, annuncia che lì da loro questo «provvedimento aberrante» non verrà applicato perché «la scuola pubblica è laica, anticonfessionale e multiculturale: è una vergogna che dei bambini vengano trasformati in fedeli tenuti alla penitenza», a bocciare come «inutile» e «pericolosa» l´iniziativa sono innanzitutto le associazioni di genitori. «Per noi cattolici, come per gli ebrei e i musulmani, le limitazioni sul cibo sono comunque una scelta della persona, dalla quale sono sempre esonerati bambini, anziani e malati», spiega il presidente dell´Age, Davide Guarneri. E allora perché imporle dall´alto? «Credo sia una questione politica», dice chiaro il leader dell´associazione di ispirazione cattolica: «L´astinenza non è un problema di tipo educativo. Un tempo, tra l´altro, rinunciare al cibo che era il simbolo massimo delle cose materiali significava ridurre lo spreco, il superfluo. Ma ora non è più così. Per questo rimando tutti, assessore compreso, al messaggio del Santo Padre, il quale propone il digiuno dalla tv, dal consumo sfrenato, piuttosto che dalla playstation... questo sì che sarebbe un messaggio educativo per i nostri figli. Per i quali, abituati come sono a vivere insieme a coetanei provenienti da altri paesi, le religioni non sono elemento di divisione bensì di incontro». Ma scusi, presidente: la Marsilio sostiene che voi cattolici vi siete messi in fila ai municipi per chiedere la variazione del menu per la quaresima, le risulta? «Io non ne ho notizia, né alla nostra associazione sono arrivate richieste in tal senso. Penso però che siano tanti i cattolici poco informati sul vero valore del digiuno e dell´astinenza». Circostanza smentita pure dal Coordinamento genitori democratici, che aggiunge: «Con queste scelte si rende più difficile il cammino dell´integrazione», commenta la presidente Angela Nava.
Fa quadrato il Pdl, mentre l´opposizione scende sul sentiero di guerra. «A quando la santa inquisizione per noi infedeli?» provoca Adriana Spera, responsabile enti locali del Prc: «L´assessore Marsilio dimostra, ancora una volta, di essere più papista del papa, obbligando i bimbi a un rito dal quale sono esentati persino dalla Cei. A Roma si sta vivendo un nuovo medioevo». E se per Gemma Azuni, consigliera comunale di Sd, oltre a «violare il principio di laicità dello Stato, si lede il diritto individuale di libertà religiosa che consente ad ogni famiglia, su richiesta, di variare il menù, garantito da sempre nelle mense romane», il consigliere democratico Paolo Masini e l´assessore alla Scuola del I municipio Sabrina Alfonsi tuonano: «È ipocrita consegnare la cittadinanza al Dalai Lama, applaudirlo in aula quando parla di promozione del valore umano e dell´incontro interreligioso per poi sabotare il percorso di integrazione». Sarcastico il consigliere provinciale del Pd, Paolo Palumbo: «Sorprende che la Marsilio non abbia ancora inserito l´ostia obbligatoria nei menu». Tranchant Umberto Marroni, capogruppo capitolino del Pd: «Un provvedimento ridicolo. Sempre di più la Marsilio dimostra la sua inadeguatezza a ricoprire il ruolo di assessore».

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