sabato 21 maggio 2011

Marino: «Niente camera iperbarica senza presidio sanitario»

Gianfranco Forno replica al consigliere del Pdl: ha funzionato regolarmente per quasi otto anni


CIVITAVECCHIA -
Botta e risposta sulla camera iperbarica, sita all’interno del porto di Civitavecchia, tra il consigliere comunale del Pdl Pasquale Marino e il presidente della ‘‘Associazione volontari Francesco Forno’’, Gianfranco Forno.
«La camera iperbarica - ha dichiarato Marino - può funzionare solo se associata ad un presidio sanitario di eccellenza in grado di soddisfare la complessità dei casi clinici che vengono trattati all’interno della camera stessa che eviterebbe a tutti i cittadini e ai pazienti di uscire fuori Civitavecchia per usufruire del servizio. La struttura inoltre non può funzionare senza i presupposti tecnici sanitari essenziali. Fatto rimarcato anche dai sopralluoghi che hanno effettuato esperti del settore come il professor Peris dell’unità operativa di rianimazione di Firenze. Una camera iperbarica - continua Marino - circondata da un cantiere, depositi e container non può essere la soluzione auspicata. Ecco perché stiamo lavorando con la Delegata al progetto, l’avvocato Sacco, al fine di attrezzare nel porto un presidio sanitario adatto a soddisfare le crescenti esigenze degli operatori portuali, dei marittimi e dei croceristi».
Non è dello stesso parere il presidente della ‘‘Associazione volontari Francesco Forno’’, Gianfranco Forno che nell’agosto 2010, dopo la rinuncia da parte della Croce Rossa alla gestione della camera iperbarica, otteneva l’assegnazione provvisoria della struttura chiedendo altresì, tramite una formale istanza, il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio ai sensi della legge Regione Lazio n.4 del 3 marzo 2003 per l’attività specialistica di ‘‘centro ambulatoriale di emergenza iperbarica e di ossigenoterapia iperbarica’’ corredata da 17 documenti necessari per la valutazione da parte degli organi preposti: «Istanza a cui non è ancora seguita alcuna convocazione della conferenza dei servizi che dovrà esprimersi sulla stessa».
«La camera ha funzionato regolarmente dal 1° febbraio 1998 al 31 dicembre 2005, senza alcun bisogno di un presidio sanitario di “eccellenza”. Una volta completato l’ampliamento della struttura - ha spiegato Gianfranco Forno - sarà in grado di funzionare allo stesso modo. Ad eccezione delle camere situate in strutture ospedaliere, tutte le altre presenti in Italia da anni funzionano come quella che abbiamo gestito noi». E per trovare finalmente soluzione al problema chiede al consigliere comunale Marino e agli organi preposti di organizzare un incontro pubblico per «affrontare seriamente il problema».

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