CIVITAVECCHIA - Il sindaco Gianni Moscherini non perde tempo e replica alle accuse lanciate dai consiglieri d’opposizione, tra cui figurano soprattutto Marietta Tidei e Vittorio Petrelli, sull’assegnazione delle cosiddette ‘‘casette di legno’’ a San Liborio: «L’unico vero scandalo di questa città, dal punto di vista urbanistico - ha chiarito - sono le villette costruite sulle colline dell’Argento, fuori norma e che sicuramente non hanno ottenuto l’autorizzazione paesaggistica da parte dei Beni Culturali». Moscherini non perde un colpo e difende a spada tratta l’operato della sua amministrazione, spiegando le motivazioni che lo hanno portato a decidere di affidarsi ad ordinanze sindacali senza provvedere alla messa in opera di un bando pubblico per l’assegnazione degli alloggi. «Ad oggi il Comune spende circa 13 mila euro al mese di affitti che i servizi sociali paga agli indigenti - ha aggiunto - trasferire queste persone dalle case di privati alle casette prontamente costruite da questa amministrazione per far fronte all’emergenza abitativa che attanaglia la nostra città, non solo farà risparmiare al Comune queste 13 mila euro, ma permetterà così di integrare i contributi ai meno abbienti che, a causa di difficoltà gestionale delle risorse, rispetto all’anno scorso, sono diminuiti». Per il Sindaco non c’è stato alcun abuso d’ufficio e alla ‘‘minaccia’’ del consigliere comunale Tidei di verificare la legalità delle sue azioni nelle sedi competenti, risponde: «Sarò ben felice di essere denunciato e magari condannato per abuso d’atti d’ufficio nella realizzazione di un atto sociale e di assistenza ai cittadini poveri. Ne andrei orgoglioso». Difende l’operato di Moscherini anche il consigliere comunale Riccardo Sbrozzi rivolgendosi in particolar modo al consigliere Udc, Mirko Mecozzi: «Le sue accuse risultano essere, come in questo caso, del tutto strumentali e prive di fondamento. E mi stupisco delle sue dichiarazioni sulle casette di legno - continua Sbrozzi - uscite guarda caso subito dopo quelle di Marietta Tidei. Sinceramente non so per quale motivo si sia messo anche lui i panni del giudice inquisitore. Sull’argomento anzi - conclude il consigliere - bisognerebbe fare un plauso al Sindaco che vuole seguire in prima persona la vicenda delle assegnazioni non discostandosi però da criteri inflessibili, presenti in delibera, per poter essere ammessi alla graduatoria».
Nessun commento:
Posta un commento