BILANCIO. L’Udc non parla di divisioni e chiarisce sulla votazione del consigliere comunale. Ancora critiche riguardo alla manovra di De Angelis: «Il partito non è mai stato coinvolto in fase di elaborazione». Mirko Mecozzi: «Rispondo solo per me stesso, ho seguito alla lettera le indicazioni che mi sono state date»
di SONIA BERTINO
CIVITAVECCHIA - Ancora presto per parlare di una divisione all’interno dell’Udc a causa dei diversi atteggiamenti tenuti dai due consiglieri comunali dello stesso partito, Mirko Mecozzi e Mirko Cerrone, durante la votazione del bilancio di previsione del 2011. «Nonostante le ripetute richieste, il partito dell’Udc non è mai stato coinvolto nell’elaborazione del bilancio di previsione né nella fase preliminare né in tempi successivi alla sua adozione». Lo ha riferito il segretario dell’Udc all’indomani dell’approvazione del documento: «Questa mancata condivisione ha fatto venire meno l’intrinseco significato politico che il bilancio di previsione assume quale strumento di programmazione, riconducendolo così ad un mero documento contabile. Proprio sulla base della prevalente valenza contabile del bilancio così come elaborato - ha continuato Di Gennaro - è emerso l’indirizzo per i consiglieri di non partecipare alla votazione». Ma il colpo di scena giunge quasi inaspettato quando il consigliere Mirko Cerrone cambia idea e non segue fuori dall’aula il collega Mirko Mecozzi: «Gli eventuali cambiamenti di opinione - dichiara Di Gennaro - rientrano nell’ambito della libertà decisionale del singolo consigliere che, va ricordato, è sì espressione del partito, ma rappresenta tutta la città davanti alla quale assume la responsabilità ultima delle sue scelte». Scelta, quella del consigliere Cerrone, di cui certamente non dovrà rispondere né il partito, né il consigliere Mirko Mecozzi che, astenendosi da qualasiasi commento dichiara che ancora «non si può parlare di divisione all’interno del partito» o per lo meno «Aspettiamo di vedere cosa ci dirà il tempo. Io - continua Mecozzi - posso rispondere delle mie azioni ribadendo che ho semplicemente seguito le direttive del mio partito». E sebbene il risultato ultimo sia stato senza dubbio opposto al pensiero poco prima espresso, anche il presidente del consiglio comunale Francesco Cappellani continua ad essere critico nei confronti di un bilancio che, ribadisce, «è senza un’anima e senza scelte politiche» condividendo pienamente quanto dichiarato dal segretario Udc: «Ciò che è mancato nella realizzazione di questo bilancio è stata la compartecipazione del consiglio che avrebbe dovuto dettare degli indirizzi e controllare l’operato della Giunta. Ci troviamo innanzi ad un’amministrazione - continua Cappellani -che avrebbe potuto fare molto di più».
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