La proposta di Hamas di cessare il fuoco per un anno non ha trovato accogliemento presso le fila israeliane, che stanno premendo perchè ne vengano modificati alcuni punti.
Prima di tutto Israele non è favorele alla tregua di un anno, nè tantomeno lo è per i termini relativi alla gestione dei valichi di confine dell'enclave.
Non risultano migliorati nemmeno i rapporti tra Israele e ONU, anzi, l'ambasciatrice israeliana al palazzo di vetro, Gabriela Shalev ha definito l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite «cinica e piena d'odio» contro Israele.
La diplomatica israeliana si è scagliata contro il fronte anti-israeliano che ha convocato un'Assemblea, con una serie di domande retoriche: «Dove è la condanna dei missili lanciati da Hamas? e dei razzi katiuscia lanciati contro un'infermeria in Israele? dove è la condanna dell'Iran, della Siria e di Hamas?».
Il presidente dell'Assemblea Generale, Miguel D'Escoto Brockmann, ha «rifiutato» le parole della Shalev; mentre alcuni delegati, tra cui l'ambasciatore della Malaysia Hamidon Ali, hanno auspicato l'adozione di una risoluzione alla fine dei lavori, ma a livello ufficiale non è ancora circolato alcun documento.
Intanto si è scoperto che uno dei capi di Hamas, Said Siam, ministro dell'Interno, è stato ucciso giovedì a Gaza da un bombardamento israeliano. Notizia confermata dalla televisione di Hamas Al Quds TV: «Il leader Said Siam, il figlio (Mohammad) e il fratello (Iyad) sono caduti da martiri a Gaza».
Said Siam era uno dei più alti dirigenti di Hamas: colui il quale aveva creato la Forza esecutiva di Hamas, trasformata in seguito in politizia dal movimento, dopo la presa del controllo di Gaza nel giugno 2007.
Era stato accusato da Fatah di aver condotto una feroce repressione contro il partito del presidente Abu Mazen. E' stato, anche, uno degli istigatori del colpo di forza di Hamas che ha avuto la sua conclusione con la presa di Gaza ai danni di Abu Mazen e dei suoi uomini.
Il braccio armato di Hamas ha minacciato di vendicare la morte di Said Siam: «Il suo sangue non sarà versato invano. La risposta ci sarà non con le parole ma con i fatti», hanno annunciato le Brigate Ezzedin al-Qassam, in un comunicato.
In tutto ciò, Israele ha intensificato l'offensiva su Gaza City, dove i combattimenti si concentrano nel centro cittadino, mettendo in grave pericolo di vita anche i cittadini, spettatori-attori innocenti di questo gioco di forza condotto dai due schieramenti.
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