lunedì 26 gennaio 2009

Roma, teatro di stupri e ingiustizie


Lui la stupra, scappa, confessa e ora è agli arresti domiciliari. Lei viene stuprata, va in ospedale, torna a casa e viene "assalita" dai media che la fanno parlare sostenendo che la conversazione avverrà a telecamere spente, ma lei finisce lo stesso in TV. Ora lei viene descritta come una ragazza in cerca di vendetta. Ma l'unica cosa che vuole è giustizia, proprio come le altre vittime di questi giorni.

Lei che a capodanno stava festeggiando la notte di capodanno come tutti i suoi coetanei. Ma quel ragazzo di 22 anni voleva "continuare la festa" in altro modo. Per questo è stata violentata. Ora il giovane di 22 anni ha confessato di essere sotto l'effetto di stupefacenti e alcol e di averla violentata involontariamente. E la giustizia gli concede gli arresti domiciliari.

«È uno schifo, ma vedi cosa sta succedendo in questi giorni a Roma e tu lo cacci subito fuori?»

Non è la prima e non è nemmeno l'ultima vittima di questi giorni.

Una donna di 40 anni è stata violentata mentre aspettava l'autobus e qualche giorno dopo, cinque ragazzi hanno aggredito una coppia, minacciando lui con un cacciavite e un coltello, legandolo e rinchiudendolo nel portabagagli della sua stessa auto, e violentando lei sotto i suoi occhi, a turno.

La popolazione non ne può più. Ha paura di uscire di casa. Ai microfoni dei telegiornali nazionali dicono di avere paura, di non voler camminare da sole nella notte, di non avere il coraggio di uscire di casa.

E la giustizia risponde così: arresti domiciliari. Un messaggio che di certo non incute timore e non fermerà questa "strage di innocenti".

«Gli chiederei che cosa faceva se l'avessero fatto a sua figlia». Così la ragazza stuprata la notte di capodanno alla Fiera di Roma si rivolge al giudice che ha preso l'assurda decisione.

E intanto c'è chi ci scherza su, mantenendo l'umorismo, e ci sono anche coloro i quali che davanti ad un dramma così forte come le violenze degli ultimi giorni, non ha intenzione di continuare a sorridere ma di agire con i fatti: «Dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze, credo che non ce la faremo mai...» ha detto il premier Silvio Berlusconi. Frasi ritenuta offensiva e poco seria dall'opposizione.

Le donne della maggioranza tacciono, mentre Alessandra Mussolini risponde così: «Purtroppo servono tanti soldati perché ci sono troppi brutti uomini».

Intanto c'è chi lavora per portare chiarezza e trovare la risposta al perché quel giudice ha deciso per gli arresti domiciliari. «Ho immediatamente dato incarico al mio ufficio ispettivo di verificare la piena regolarità della decisione assunta», ha detto il ministro della giustizia Angelino Alfano.

E per oggi il prefetto Pecoraro ha convocato sia una riunione presso il comune di Guidonia che il Comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza.

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